LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo

Allan Kardec

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I - Natura e proprietà dei fluidi



Elementi fluidici

1. La scienza ha risolto la questione dei miracoli, che più particolarmente derivano dall'elemento materiale, sia spiegandoli, sia dimostrandone l'impossibilità, per mezzo delle leggi che reggono la materia. Ma i fenomeni, in cui l'elemento spirituale ha una parte preponderante, non potendo essere spiegati attraverso le sole leggi della natura, sfuggono alle investigazioni della scienza: è per questa ragione che essi, più degli altri fenomeni, hanno i caratteri apparenti del meraviglioso. È dunque nelle leggi che reggono la vita spirituale che si può trovare la spiegazione dei miracoli di questa categoria.

2. Il fluido cosmico universale è, come è stato dimostrato, la materia elementare primitiva, le cui modificazioni e trasformazioni costituiscono l'innumerevole varietà dei corpi della natura (cap. X). In quanto principio elementare universale, esso presenta due stati distinti: quello di eterizzazione o d'imponderabilità, che può considerarsi come lo stato normale primitivo, e quello di materializzazione o di ponderabilità, il quale non è, in un certo senso, che quello consecutivo. Il punto intermedio è quello della trasformazione del fluido in materia tangibile. Ma, anche qui non c'è una transizione brusca, poiché possiamo considerare i nostri fluidi imponderabili come un termine intermedio tra i due stati (cap. IV, n. 10 e ss.).

Ciascuno di questi due stati dà necessariamente luogo a dei fenomeni speciali: al secondo appartengono quelli del mondo visibile, al primo quelli del mondo invisibile. Gli uni, detti fenomeni materiali, sono di competenza della scienza propriamente detta; gli altri, qualificati col nome di fenomeni spirituali o psichici, perché sono legati in modo più specifico all'esistenza degli Spiriti, rientrano nelle attribuzioni dello Spiritismo. Ma, siccome la vita spirituale e la vita corporale sono incessantemente in contatto, i fenomeni di questi due ordini si presentano sovente simultaneamente. L'uomo, nello stato d'incarnazione, può avere la percezione soltanto dei fenomeni psichici, che sono legati alla vita corporale. Quelli che sono di dominio esclusivo della vita spirituale sfuggono ai sensi materiali e non possono essere percepiti che allo stato di Spiriti. [61]

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[61] La denominazione di fenomeno psichico dà un'idea più esatta, rispetto alla denominazione di fenomeno spirituale, dato che questi fenomeni poggiano sulle proprietà e sugli attributi dell'anima o meglio dei fluidi perispiritistici, che sono inseparabili dall'anima. Questa qualificazione li collega più intimamente all'ordine dei fatti naturali, retti da leggi; si possono quindi considerare come effetti psichici, senza ammetterli a titolo di miracoli.
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3. Allo stato di eterizzazione, il fluido cosmico non è uniforme. Senza cessare di essere etereo, esso subisce anche delle modificazioni varie nel loro genere e più numerose, forse, di quelle allo stato di materia tangibile. Queste modificazioni costituiscono dei fluidi distinti che, benché procedano dal medesimo principio, sono dotati di speciali proprietà e danno luogo ai fenomeni particolari del mondo invisibile.

Essendo tutto relativo, questi fluidi hanno per gli Spiriti, che sono essi stessi fluidici, un'apparenza materiale quanto quella degli oggetti tangibili per gli incarnati, e sono per loro ciò che sono per noi le sostanze dal mondo terrestre. Essi li elaborano, li combinano per produrre determinati effetti, come fanno gli uomini con i loro materiali, anche se con procedimenti differenti.

Ma anche là, come sulla Terra, solo agli Spiriti più illuminati è concesso comprendere il molo costitutivo del proprio mondo. Gli ignoranti del mondo invisibile sono incapaci di spiegarsi i fenomeni di cui sono testimoni e ai quali essi partecipano, spesso macchinalmente, quanto gli ignoranti della Terra lo sono nello spiegare gli effetti della luce e dell'elettricità o nel descrivere come essi li vedono o li intendono.

4. Gli elementi fluidici del mondo spirituale sfuggono ai nostri strumenti d'analisi e alla percezione dei nostri sensi, fatti per la materia tangibile e non per la materia eterea. Lo stesso accade per coloro che appartengono a un ambiente talmente diverso dal nostro, che noi non riusciamo a giudicarli se non con paragoni imperfetti quanto quelli con cui un nato cieco cerca di farsi un'idea della teoria dei colori.

Ma, fra questi fluidi, alcuni sono intimamente legati alla vita corporale e appartengono in qualche modo all'ambiente terreno. In mancanza di una percezione diretta se ne possono osservare gli effetti, come si osservano quelli del fluido della calamita, fluido che nessuno ha mai visto, e acquisire così sulla loro natura delle conoscenze d'una certa precisione. Questo studio è essenziale, perché è la chiave di una infinità di fenomeni che non si riescono a spiegare attraverso le sole leggi della materia.

5. Il punto di partenza del fluido universale è il grado di purezza assoluta, della quale niente può darci un'idea. Il punto opposto è quello in cui tale fluido si trasforma in materia tangibile. Tra questi due estremi, esistono innumerevoli trasformazioni che si avvicinano più o meno ora all'uno ora all'altro estremo. I fluidi più vicini alla materialità, e di conseguenza i meno puri, compongono ciò che si può chiamare l'atmosfera spirituale terrestre. È in questo ambiente, dove egualmente vari sono i gradi di purezza, che gli Spiriti incarnati o disincarnati di questo pianeta attingono gli elementi necessari all'economia della loro esistenza. Quei fluidi, per quanto siano per noi sottili e impalpabili, non cessano per questo di essere di natura grossolana comparativamente ai fluidi eterei delle regioni superiori.

Lo stesso accade sulla superficie di tutti i mondi, eccezion fatta per le differenze di costituzione e le condizioni di vitalità, proprie di ciascuno individuo. Meno la vita su questi mondi è materiale, meno i fluidi spirituali hanno affinità con la materia propriamente detta.

La qualifica di fluidi spirituali non è rigorosamente esatta, poiché in definitiva si tratta sempre della materia, più o meno quintessenziata. Di realmente spirituale non vi è che l'anima o principio intelligente. Li si designa così in senso relativo e in ragione soprattutto della loro affinità con gli Spiriti. Si può dire che sono la materia del mondo spirituale: è per questo che li si chiama fluidi spirituali.

6. Chi, d'altronde, conosce la costituzione intima della materia tangibile? Essa non può essere che compatta in rapporto ai nostri sensi, e ciò sarebbe provato sia dalla facilità con la quale essa è attraversata dai fluidi spirituali, sia dagli Spiriti, ai quali essa non oppone ostacolo più di quanto i corpi trasparenti non ne oppongano alla luce.

La materia tangibile, che ha per elemento primitivo il fluido cosmico etereo, deve poter ritornare, disgregandosi, allo stato di eterizzazione, così come il diamante, il più duro dei corpi, può volatilizzarsi in gas impalpabile. La solidificazione della materia non è in realtà che uno stato transitorio del fluido universale, che può ritornare al suo stato primitivo quando le condizioni di coesione cessano di esistere.

Chissà se la materia, anche allo stato di tangibilità, è suscettibile di acquisire una sorta di eterizzazione che le donerebbe delle proprietà particolari. Certi fenomeni, che sembrano autentici, tenderebbero a farlo supporre. Noi non possediamo finora che i punti essenziali del mondo invisibile, e l'avvenire ci riserva senza dubbio la conoscenza di nuove leggi che ci permetteranno di comprendere ciò che per noi è ancora un mistero.




Formazione e proprietà del perispirito

7. Il perispirito, o corpo fluidico degli Spiriti, è uno dei prodotti più importanti del fluido cosmico; è una condensazione di questo fluido attorno a un focolaio d'intelligenza o anima. Si è visto che il corpo carnale ha egualmente il suo principio in questo medesimo fluido trasformato e condensato in materia tangibile. Nel perispirito, la trasformazione molecolare si attua in modo diverso, perché il fluido conserva la sua imponderabilità e le sue qualità eteree. Il corpo perispiritistico e il corpo carnale hanno dunque la loro origine nel medesimo elemento primitivo; l'uno e l'altro sono materia, benché sotto due differenti stati.

8. Gli Spiriti traggono il loro perispirito dall'ambiente dove si trovano, vale a dire che questo involucro è formato da fluidi ambientali. Ne risulta che gli elementi costitutivi del perispirito devono necessariamente variare secondo i mondi. Poiché Giove è considerato un mondo molto avanzato, relativamente alla Terra, e poiché là la vita corporale non ha la materialità della nostra, ne consegue che là gli involucri perispiritistici devono necessariamente essere di una natura molto più quintessenziata che sulla Terra. Orbene, come noi non potremmo esistere su quel mondo con il nostro corpo carnale, così i nostri Spiriti non potrebbero penetrare su Giove con i loro perispirito terreni. Lasciando la Terra, lo Spirito vi lascia il suo involucro fluidico e ne riveste un altro, adatto al mondo su cui deve andare.

9. La natura dell'involucro fluidico è sempre in rapporto con il grado di avanzamento morale dello Spirito. Gli Spiriti inferiori non possono cambiarlo a loro piacimento e, di conseguenza, non possono trasferirsi da un mondo all'altro secondo la propria volontà. Vi sono degli Spiriti il cui involucro fluidico, benché etereo e imponderabile in relazione alla materia tangibile, è ancora troppo pesante — se così ci si può esprimere — in relazione al mondo spirituale, perché possa essere loro permesso di uscire dal loro ambiente. Si devono includere in questa categoria gli Spiriti il cui perispirito è tanto grossolano che essi lo confondono con il loro corpo carnale e che, per questa ragione, continuano a credersi vivi. Questi Spiriti — e grande è il loro numero — rimangono sulla superficie della Terra, come gli incarnati, sempre credendo di attendere alle loro occupazioni; altri, un poco più smaterializzati, non lo sono tuttavia abbastanza per elevarsi al di sopra delle regioni terrestri. [62]

Gli Spiriti superiori, al contrario, possono venire nei mondi inferiori e anche incarnarvisi. Essi attingono, negli elementi costitutivi del mondo dove entrano, i materiali dell'involucro fluidico o carnale, appropriato all'ambiente dove essi si trovano. Fanno, insomma, come il gran signore, che lascia i suoi begli abiti per rivestirsi momentaneamente di rozzo panno, senza per questo cessare d'essere un gran signore.

È così che Spiriti dell'ordine più elevato possono manifestarsi agli abitanti della Terra o incarnarsi in mezzo a questi, in una missione. Tali Spiriti portano con sé non l'involucro, ma il ricordo, per intuizione, delle regioni da cui provengono, e che vedono con il pensiero. Sono vedenti tra i ciechi.

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[62] Esempi di Spiriti che credono di essere ancora di questo mondo: Rivista Spiritista, dicembre 1859, p. 310; — novembre 1864, p. 339; — aprile 1865, p. 117.
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10. Lo strato di fluidi spirituali che circondano la Terra può essere paragonato agli strati inferiori dell'atmosfera, più pesanti, più compatti, meno puri degli strati superiori. Questi fluidi non sono omogenei. Si tratta di un miscuglio di molecole di diverse qualità, fra le quali si trovano necessariamente le molecole elementari, più o meno alterate, che ne formano la base. Gli effetti prodotti da questi fluidi saranno in ragione della somma delle parti pure che essi racchiudono. Tale è, per fare un paragone, l'alcol rettificato o mescolato, in differenti proporzioni, all'acqua o ad altre sostanze: il suo peso specifico aumenta a causa di questa mescolanza, e, nello stesso tempo, la sua forza e la sua infiammabilità diminuiscono, benché nell'insieme vi sia sempre dell'alcol puro.

Gli Spiriti, chiamati a vivere in questo ambiente, traggono da qui il loro perispirito. Ma, a seconda che lo Spirito sia lui stesso più o meno purificato, il suo perispirito si va formando delle parti più pure o di quelle più grossolane del fluido che è peculiare al mondo in cui egli si incarna. Lo Spirito produce qui — sempre per fare un paragonee non una similitudine — l'effetto di un reattivo chimico che attira a sé le molecole assimilabili alla sua natura.

Da ciò risulta questo fatto capitale: la costituzione intima del perispirito non è identica presso tutti gli Spiriti incarnati o disincarnati che popolano la Terra o lo spazio circostante. Non è lo stesso per il corpo carnale che, come è stato dimostrato, è formato dai medesimi elementi, qualunque sia la superiorità o inferiorità dello Spirito. Così, presso tutti, gli effetti prodotti dal corpo sono i medesimi, e simili sono le necessità, mentre tutti differiscono in tutto ciò che è inerente al perispirito.

E ne risulta ancora che l'involucro perispiritistico del medesimo Spirito si modifica con il progresso morale di questo a ogni incarnazione, benché s'incarni nel medesimo ambiente; che gli Spiriti superiori, incarnandosi eccezionalmente in missione su un mondo inferiore, hanno un perispirito meno grossolano di quello degli indigeni di quel mondo.

11. L'ambiente è sempre in rapporto con la natura degli esseri che devono viverci; i pesci stanno nell'acqua; gli esseri terrestri stanno nell'aria; gli esseri spirituali stanno nel fluido spirituale, o etereo, e anche sulla Terra. Il fluido etereo è per le necessità dello Spirito ciò che l'atmosfera è per le necessità degli incarnati. Ora, allo stesso modo che i pesci non possono vivere nell'aria e che gli animali terrestri non possono vivere in un'atmosfera troppo rarefatta per i loro polmoni, così gli Spiriti inferiori non possono sopportare il bagliore né la sensazione di fluidi molto eterei. Non ne morirebbero, perché lo Spirito non muore, ma una forza istintiva li tiene lontani da quegli elementi, così come ci si allontana da un fuoco troppo ardente o da una luce troppo abbagliante. Ecco perché non possono uscire dall'ambiente adatto alla loro natura; per cambiare ambiente, devono prima cambiare la loro natura; spogliarsi degli istinti materiali che li trattengono negli ambienti materiali; in una parola, devono purificarsi e trasformarsi moralmente. Allora, per gradi, essi s'identificano con un ambiente più purificato, che diventa per loro un bisogno, una necessità, proprio come gli occhi di chi per lungo tempo ha vissuto nelle tenebre si abituano in modo impercettibile alla luce del giorno e al fulgore del sole.

12. Così tutto nell'universo si collega, tutto si concatena; tutto è sottoposto alla grande e armoniosa legge di unità, dalla più compatta materialità alla più pura spiritualità. La Terra è come un vaso da cui sfugge un fumo denso che va schiarendosi nella misura in cui s'innalza, e le cui particelle rarefatte si disperdono nello spazio infinito.

La potenza divina risplende in tutte le parti di questo grandioso insieme. E si vorrebbe che, per meglio attestare la Sua potenza, Dio, non contento di ciò che ha fatto, venisse a turbare questa armonia? Si vorrebbe ch'Egli si abbassasse al ruolo di mago, producendo effetti puerili degni di un prestigiatore? E si osa, inoltre, darGli come rivale in abilità Satana stesso? Mai, in verità, si è maggiormente svilita la divina maestà. E poi ci si meraviglia dell'avanzare della miscredenza!

Voi avete ragione di dire: "La fede se ne va!" Ma è la fede, in tutto ciò che sconvolge il buon senso e la ragione, quella che se ne va. È la fede identica a quella che un tempo faceva dire: "Gli dei se ne vanno!" Ma la fede nelle cose serie, la fede in Dio e nell'immortalità dell'anima è sempre viva nel cuore dell'uomo. E se è stata soffocata sotto le puerili storie di cui la si è sovraccaricata, essa si è risollevata ancora più forte, non appena ne è stata liberata, proprio come la pianta che sia stata schiacciata si risolleva non appena rivede il sole!

Sì, tutto è miracolo nella natura, perché tutto è mirabile e testimonia della saggezza divina! Questi sono miracoli per tutti, per tutti coloro che hanno occhi per vedere e orecchie per sentire; per tutti e non a vantaggio solo di alcuni. No! Non ci sono affatto miracoli, nel significato che comunemente si attribuisce a questo termine, poiché tutto risulta dalle leggi eterne della creazione e poiché queste leggi sono perfette.




Azioni degli Spiriti sui fluidi. Creazioni fluidiche. Fotografia del pensiero

13. I fluidi spirituali, che sono uno degli stati del fluido cosmico universale, costituiscono, a voler propriamente parlare, l'atmosfera degli esseri spirituali. È questo l'elemento da cui essi traggono i materiali sui quali operano. È questo l'ambiente in cui accadono i fenomeni speciali, percepibili dallo Spirito con la vista e con l'udito, mentre sfuggono ai sensi carnali, impressionabili dalla sola materia tangibile; è questo l'ambiente in cui si forma quella luce particolare del mondo spirituale, differente dalla luce ordinaria sia per la causa sia per gli effetti. È questo, infine, il veicolo del pensiero, come l'aria è il veicolo del suono.

14. Gli Spiriti agiscono sui fluidi spirituali, non manipolandoli come gli uomini manipolano i gas, ma servendosi del pensiero e della volontà. Il pensiero e la volontà sono per gli Spiriti ciò che la mano è per gli uomini. Con il pensiero, essi imprimono a questi fluidi la tale o talaltra direzione; li agglomerano, li combinano o li disperdono. Essi ne formano degli insiemi che hanno un'apparenza, una forma e un colore determinati. Ne cambiano le proprietà come un chimico cambia quelle dei gas o altri corpi, combinandoli secondo certe leggi. È la grande officina, o laboratorio, della vita spirituale.

Talvolta, queste trasformazioni sono il risultato di una intenzione; spesso, sono il prodotto di un pensiero inconscio. Allo Spirito è sufficiente pensare a una cosa perché questa cosa si realizzi, così come gli è sufficiente modulare un'aria, perché questa si ripercuota nell'atmosfera.

È così, per esempio, che uno Spirito si rende visibile a un incarnato, dotato della vista psichica, sotto le sembianze che aveva da vivo, all'epoca in cui lo si è conosciuto, quantunque egli abbia avuto, dopo quell'epoca, parecchie incarnazioni. Egli si presenta con le vesti, i segni esteriori — infermità, cicatrici, membra amputate ecc. — che aveva allora; un decapitato si presenterà senza la testa. Ciò, però, non vuol dire che abbia conservato quelle apparenze; no certamente, perché, come Spirito, egli non è né zoppo né monco né guercio né decapitato. Ma riportandosi il suo pensiero all'epoca in cui era così, il suo perispirito ne prende istantaneamente le apparenze, che egli abbandona altrettanto istantaneamente non appena il pensiero cessa di agire. Se dunque egli è stato una volta negro e un'altra volta bianco, egli si presenterà come negro o come bianco, secondo quella di queste due incarnazioni sotto la quale sarà evocato, e anche secondo quella cui si riporterà il suo pensiero.

Per un effetto analogo, il pensiero dello Spirito crea fluidicamente gli oggetti di cui aveva l'abitudine di servirsi. Un avaro maneggerà dell'oro, un militare avrà le sue armi e la sua uniforme, un fumatore la sua pipa, un contadino il suo aratro e i suoi buoi, una vecchia donna la sua rocca. Questi oggetti fluidici sono tanto reali per lo Spirito, il quale è lui stesso fluidico, quanto reali lo erano, allo stato materiale, per l'uomo vivo. Ma, per la ragione stessa che tali oggetti sono creati dal pensiero, la loro esistenza è fuggevole quanto il pensiero. [63]

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[63] Rivista Spiritista, luglio 1859, pag. 184; Il libro dei Medium, cap. VIII.
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15. Essendo i fluidi il veicolo del pensiero, questo agisce sui fluidi come il suono agisce sull'aria. Perciò i fluidi ci portano il pensiero, come l'aria ci porta il suono. Si può dunque dire, in tutta verità, che in questi fluidi ci sono onde e raggi di pensieri, che s'incrociano senza confondersi, come nell'aria ci sono onde e raggi sonori.

Ma c'è di più. Il pensiero, creando delle immagini fluidiche, si riflette nell'involucro perispiritistico come in uno specchio; prende in esso corpo e, in certo qual modo, vi si fotografa. Ammettiamo, per esempio, che un uomo abbia in mente di ucciderne un altro; per quanto il suo corpo materiale possa essere impassibile, il suo corpo fluidico verrebbe messo in azione dal pensiero, di cui riproduce tutte le sfumature. Esso esegue fluidicamente il gesto, cioè l'atto che ha in progetto di compiere. Il pensiero crea l'immagine della vittima, e l'intera scena si dipinge, come in un quadro, tale e quale si svolge nel suo spirito.

È così che i più segreti movimenti dell'anima si ripercuotono nell'involucro fluidico; è così che un'anima può leggere in un'altra anima come in un libro e vedervi ciò che non è percettibile con gli occhi del corpo. Tuttavia, scorgendo l'intenzione, l'anima può presentire l'esecuzione dell'atto che ne sarà la conseguenza, ma non può determinare il momento in cui l'atto stesso sarà eseguito, né precisarne i dettagli e neppure affermare se l'atto stesso avrà luogo, poiché circostanze ulteriori possono modificare i piani prestabiliti e cambiare le disposizioni. L'anima non può vedere ciò che non è ancora nel pensiero; ciò che essa vede sono le preoccupazioni abituali dell'individuo, i suoi desideri, i suoi progetti, i suoi disegni buoni o cattivi.





Qualità dei fluidi

16. L'azione degli Spiriti sui fluidi spirituali ha conseguenze d'una importanza diretta e capitale per gli incarnati. Dal momento che questi fluidi sono il veicolo del pensiero, e che il pensiero può modificarne le proprietà, è evidente che essi devono essere impregnati delle qualità buone o cattive dei pensieri che li mettono in vibrazione, modificandosi attraverso la purezza o impurezza dei sentimenti. I cattivi pensieri corrompono i fluidi spirituali, così come i miasmi deleteri corrompono l'aria rendendola irrespirabile. I fluidi che circondano gli Spiriti malvagi, o che da questi vengono proiettati all'intorno, sono pertanto viziati, mentre i fluidi che ricevono l'influenza dei buoni Spiriti sono puri tanto quanto lo concede il grado di perfezione morale di costoro.

17. Sarebbe impossibile fare una enumerazione o classifica dei buoni e dei cattivi fluidi, come impossibile sarebbe specificarne le rispettive qualità, visto che la loro diversità è tanto grande quanto quella dei pensieri.

I fluidi non hanno qualità sui generis, ma quelle che acquisiscono nell'ambiente dove si elaborano. Essi si modificano a causa degli effluvi di questo ambiente, così come l'aria viene modificata a causa delle esalazioni, e l'acqua a causa dei sali degli strati che essa attraversa. A seconda delle circostanze, queste qualità sono, come l'aria e l'acqua, temporanee o permanenti, la qual cosa le rende più particolarmente adatte alla produzione del tale o talaltro determinato effetto.

I fluidi non hanno neppure delle denominazioni speciali. Come gli odori, essi sono designati secondo le loro proprietà, i loro effetti e il loro tipo originale. Dal punto di vista morale, essi portano il marchio dei sentimenti dell'odio, dell'invidia, della gelosia, dell'orgoglio, dell'egoismo, della violenza, dell'ipocrisia, della bontà, della benevolenza, dell'amore, della carità, della dolcezza ecc. Dal punto di vista fisico, essi sono eccitanti, calmanti, penetranti, astringenti, irritanti, addolcenti, soporiferi, narcotizzanti, tossici, riparatori, espulsori; possono anche diventare una forza di trasmissione, di propulsione ecc. Il quadro dei fluidi sarebbe, dunque, quello di tutte le passioni, di tutte le virtù e di tutti i vizi dell'umanità, nonché il quadro delle proprietà della materia corrispondente agli effetti che essi producono.

18. Gli uomini, essendo degli Spiriti incarnati, hanno in parte le attribuzioni della vita spirituale, poiché vivono di questa vita tanto quanto della vita corporale: prima di tutto durante il sonno e spesso allo stato di veglia. Lo Spirito, incarnandosi, conserva il suo perispirito, con le qualità che gli sono proprie. Come si sa, il perispirito non è limitato dal corpo, ma gli s'irraggia tutt'intorno e lo avviluppa come in un'atmosfera fluidica.

Per la sua intima unione con il corpo, il perispirito svolge un molo preponderante nell'organismo. Per la sua espansione, il perispirito mette lo Spirito incarnato in un rapporto più diretto con gli Spiriti liberi e anche con gli Spiriti incarnati.

Il pensiero dello Spirito incarnato agisce sui fluidi spirituali come quello degli Spiriti disincarnati; esso si trasmette da Spirito a Spirito attraverso le medesime vie e, a seconda che sia buono o cattivo, esso purifica o vizia i fluidi circostanti.

Se i fluidi ambientali vengono modificati dalla proiezione dei pensieri dello Spirito, il suo involucro perispiritistico, che è parte costituente del suo essere e che riceve in modo diretto e permanente l'impressione dei suoi pensieri, deve ancor di più portare il marchio delle sue qualità buone o cattive. I fluidi viziati dagli effluvi dei cattivi Spiriti possono purificarsi per mezzo dell'allontanamento di questi, ma i loro perispirito saranno sempre quel che sono, fin quando lo Spirito non si modificherà da solo.

Il perispirito degli incarnati, essendo di natura identica a quella dei fluidi spirituali, li assimila con facilità, come una spugna si imbeve di liquido. Questi fluidi hanno sul perispirito un'azione tanto più diretta, quanto più esso, per la sua espansione e per il suo irraggiamento, si confonde con loro.

Quando questi fluidi agiscono sul perispirito, questo reagisce a sua volta sull'organismo materiale con il quale è in contatto molecolare. Se gli effluvi sono di buona natura, il corpo riceve una impressione salutare; se sono, invece, di cattiva natura, l'impressione è dolorosa. Se, poi, gli effluvi malvagi sono permanenti ed energici, possono determinare dei disordini fisici: certe malattie non hanno altra causa.

Gli ambienti in cui abbondano i cattivi Spiriti sono perciò impregnati di cattivi fluidi, che vengono assorbiti da tutti i pori perispiritistici, così come si assorbono da tutti i pori del corpo i miasmi pestilenziali.

19. Si spiegano così gli effetti che si producono nei luoghi di riunione. Un'assemblea è un focolaio o irraggiamento di pensieri diversi; è come un'orchestra, un coro di pensieri, dove ognuno produce la sua nota. Ne risulta una moltitudine di correnti ed effluvi fluidici, di cui ciascuno riceve l'impressione attraverso il senso spirituale, come in un coro musicale ciascuno riceve l'impressione dei suoni attraverso il senso dell'udito.

Ma come vi sono irradiazioni sonore armoniche o discordanti, così vi sono pensieri armonici o discordanti. Se l'insieme è armonioso, l'impressione è gradevole; se esso è discordante, l'impressione è sgradevole. Orbene, per questo non c'è bisogno che il pensiero sia formulato; l'irradiazione fluidica esiste sempre, sia che il pensiero venga espresso, sia che non venga espresso.

Tale è la causa del sentimento di soddisfazione che si prova in una riunione simpatica, animata da pensieri buoni e benevoli. Qui regna una specie di atmosfera morale salubre, dove si respira a proprio agio; se ne esce, così, riconfortati, perché ci si è impregnati di effluvi fluidici salutari. Ma se vi si mescola qualche pensiero cattivo, esso produce l'effetto di una corrente d'aria gelida in un ambiente tiepido, o di nota falsa in un concerto. Si spiegano in tal modo l'ansietà o il malessere indefinibile che si provano in un ambiente antipatico, dove pensieri malevoli provocano effetti simili a correnti di fluido nauseabondo.

20. Il pensiero, pertanto, produce una sorta di effetto fisico che agiscesul morale, cosa, questa, che soltanto lo Spiritismo poteva far comprendere. L'uomo avverte ciò istintivamente, poiché ricerca sempre le riunioni omogenee e simpatiche, dove sa che può attingere nuove forze morali. Si potrebbe dire, anzi, che egli vi recupera le perdite fluidiche che subisce ogni giorno a causa dell'irradiazione del pensiero, così come, attraverso gli alimenti, recupera le perdite del corpo materiale. Il fatto è che, in effetti, il pensiero è una emissione che provoca una perdita reale nei fluidi materiali, cosicché l'uomo ha bisogno di ritemprarsi con gli effluvi che riceve dall'esterno.

Quando si dice che un medico guarisce il suo malato con le buone parole, si è nel vero assoluto, poiché il pensiero benevolo porta con sé fluidi riparatori che agiscono tanto sul fisico quanto sul morale.

21. È senza dubbio possibile, si dirà, evitare gli uomini che sono notoriamente malintenzionati, ma come sottrarsi all'influenza dei cattivi Spiriti, che pullulano intorno a noi e si insinuano dappertutto senza essere visti?

Il mezzo è molto semplice, perché dipende dalla volontà dell'uomo stesso, il quale porta in sé la difesa necessaria. I fluidi si uniscono in ragione della somiglianza della loro natura; i fluidi dissimili si respingono: c'è incompatibilità tra i buoni e i cattivi fluidi, come ce n'è tra l'olio e l'acqua.

Che cosa si fa quando l'aria è viziata? La si rende nuovamente salubre, la si purifica, distruggendone il focolaio dei miasmi, espellendone gli effluvi malsani, per mezzo di correnti più forti di aria salubre. All'invasione dei cattivi fluidi, bisogna dunque opporre i buoni fluidi. Siccome ognuno ha nel suo stesso perispirito una fonte fluidica permanente, ognuno porta il rimedio in sé stesso. Non si tratta di far altro che purificare questa fonte e dare a essa delle qualità tali che possano fungere, nei confronti delle cattive influenze, da repulsori, anziché da forza attrattiva. Il perispirito è, dunque, una corazza che bisogna sottoporre alla miglior tempra possibile. Orbene, siccome le qualità del perispirito sono in relazione alle qualità dell'anima, bisogna impegnarsi al proprio miglioramento, poiché sono le imperfezioni dell'anima che attraggono i cattivi Spiriti.Le mosche vanno dove focolai di materia corrotta le attraggono. Distruggete questi focolai, e le mosche spariranno. Allo stesso modo, i cattivi Spiriti vanno dove li attira il male; distruggete il male ed essi si allontaneranno. Gli Spiriti realmente buoni, incarnati o disincarnati,non hanno nulla da temere circa l'influenza dei cattivi Spiriti.