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IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO > PARTE SECONDA - ESEMPI > Capitolo I - IL PASSAGGIO > 5
5. Prendiamo innanzi tutto,
per iniziare, i quattro seguenti casi, che si possono considerare come
le situazioni estreme, tra le quali c'è una infinità di varianti: 1° se
al momento dell'estinzione della vita organica, la separazione del
perispirito fosse stata completamente attuata, l'anima non sentirebbe
assolutamente nulla; 2° se in quel momento la coesione dei due elementi
si trova al massimo della sua forza, si produce allora una sorta di
lacerazione che reagisce dolorosamente sull'anima; 3° se la coesione è
debole, la separazione è facile e si attua senza scosse; 4° se, dopo la
cessazione completa della vita organica, esistono ancora numerosi punti
di contatto tra il corpo e il perispirito, l'anima potrebbe risentire
degli effetti della decomposizione del corpo fin quando questo legame
non sia completamente spezzato.
Da tutto ciò risulta che la sofferenza, che accompagna la morte, è subordinata alla forza di coesione che unisce il corpo e il perispirito; che tutto quanto può esser d'aiuto alla diminuzione di questa forza e alla rapidità del distacco rende il trapasso meno penoso; che, infine, se la separazione si attua senza alcuna difficoltà, l'anima non ne prova alcuna sensazione sgradevole.
Da tutto ciò risulta che la sofferenza, che accompagna la morte, è subordinata alla forza di coesione che unisce il corpo e il perispirito; che tutto quanto può esser d'aiuto alla diminuzione di questa forza e alla rapidità del distacco rende il trapasso meno penoso; che, infine, se la separazione si attua senza alcuna difficoltà, l'anima non ne prova alcuna sensazione sgradevole.