IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

Torna al menu
18. Cari amici, siate severi con voi stessi, indulgenti con le debolezze degli altri. Questa è ancora una pratica della santa carità che ben poche persone osservano. Avete tutti delle cattive tendenze da vincere, dei difetti da correggere, delle abitudini da modificare. Avete tutti un fardello più o meno pesante da deporre per raggiungere la sommità della montagna del progresso. Perché dunque vederci tanto bene quando si tratta del prossimo ed essere così ciechi con voi stessi? Quando dunque finirete di cogliere nell'occhio del fratello vostro il filo di paglia che lo ferisce, e guarderete finalmente la vostra trave, che vi acceca e vi porta di caduta in caduta? Credete nei vostri fratelli, gli Spiriti: ogni uomo tanto orgoglioso da credersi superiore per virtù e meriti ai suoi fratelli incarnati è un insensato e un colpevole, e Dio lo castigherà il giorno del giudizio. Il vero carattere della carità è la modestia e l'umiltà, che consistono nel vedere solo superficialmente i difetti degli altri e nel cercare di valorizzare ciò che di buono e di virtuoso è in loro. Infatti, se il cuore umano è un abisso di corruzione, esiste pur sempre in qualche sua piega, sia pure molto nascosta, il germe di un buon sentimento, scintilla viva dell'essenza spirituale.

Spiritismo, dottrina consolante e benedetta! Beati quelli che la conoscono e che mettono a profitto i salutari insegnamenti degli Spiriti del Signore! Per loro, luce è stata fatta sul loro cammino, e lungo tutto il percorso possono leggere queste parole che indicano loro il modo di arrivare alla meta: carità pratica, carità di cuore, carità per il prossimo come per se stessi. In una parola, carità per tutti e amore di Dio sopra ogni cosa. Infatti l'amore di Dio riassume tutti i doveri ed è impossibile amare veramente Dio senza praticare la carità, che Egli ha elevato a legge per tutte le Sue creature.

(Dufêtre, vescovo di Nevers, Bordeaux)