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Il Libro degli Spiriti > LIBRO TERZO — LEGGI MORALI > Capítulo V — Legge di Conservazione > Necessario e superfluo
Necessario e superfluo
715. Come può l'uomo conoscere il limite del necessario?
«Il saggio lo conosce per intuito, molti lo conoscono per esperienza e a proprie spese.»
«Il saggio lo conosce per intuito, molti lo conoscono per esperienza e a proprie spese.»
716. La natura non ha forse tracciato il limite dei nostri bisogni attraverso il nostro stesso organismo?
«Sì, ma l'uomo e insaziabile. La natura ha tracciato il limite dei suoi bisogni attraverso il suo stesso organismo, ma i vizi hanno alterato la sua costituzione e gli hanno creato dei bisogni che non sono i bisogni reali.»
«Sì, ma l'uomo e insaziabile. La natura ha tracciato il limite dei suoi bisogni attraverso il suo stesso organismo, ma i vizi hanno alterato la sua costituzione e gli hanno creato dei bisogni che non sono i bisogni reali.»
717. Che pensare di coloro che si accaparrano i beni della terra,
procurandosi il superfluo a danno di coloro che mancano del necessario?
«Essi ignorano la legge di Dio e dovranno rispondere delle privazioni che avranno fatto subire.»
Il limite del necessario e del superfluo non ha niente di assoluto. La civilizzazione ha creato delle necessita che lo stato selvaggio non conosce, e gli Spiriti che hanno dettato questi precetti non pretendono che l'uomo civilizzato debba vivere come il selvaggio. Tutto e relativo, spetta alla ragione tener conto di ogni fatto. La civilizzazione sviluppa il senso morale e allo stesso tempo il senso di carità, che porta gli uomini a prestarsi mutuo soccorso. Coloro che vivono a spese delle privazioni altrui sfruttano a proprio vantaggio i benefici della civilizzazione. Essi della civilizzazione hanno solo la vernice, così come ci sono persone che della religione hanno solo la maschera.
«Essi ignorano la legge di Dio e dovranno rispondere delle privazioni che avranno fatto subire.»
Il limite del necessario e del superfluo non ha niente di assoluto. La civilizzazione ha creato delle necessita che lo stato selvaggio non conosce, e gli Spiriti che hanno dettato questi precetti non pretendono che l'uomo civilizzato debba vivere come il selvaggio. Tutto e relativo, spetta alla ragione tener conto di ogni fatto. La civilizzazione sviluppa il senso morale e allo stesso tempo il senso di carità, che porta gli uomini a prestarsi mutuo soccorso. Coloro che vivono a spese delle privazioni altrui sfruttano a proprio vantaggio i benefici della civilizzazione. Essi della civilizzazione hanno solo la vernice, così come ci sono persone che della religione hanno solo la maschera.