Il Libro degli Spiriti

Allan Kardec

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259. Se lo Spirito ha facoltà di scelta nel genere di prova che deve subire, ne consegue che tutte le sofferenze che proviamo nella vita sono state previste e scelte da noi?

«Tutte non è il termine corretto, perché non si può dire che voi abbiate scelto e previsto tutto ciò che vi capita nella vita, fin nei minimi particolari. Voi avete scelto il genere di prova, ma i fatti in dettaglio sono la conseguenza della situazione e sovente delle vostre stesse azioni. Se, per esempio, lo Spirito ha voluto nascere in mezzo a gente di malaffare, sapeva a quali tentazioni egli si sarebbe esposto, ma non conosceva una per una le azioni che avrebbe commesso. Queste azioni sono l'effetto della sua volontà o del suo libero arbitrio. Lo Spirito sa che scegliendo una tale strada avrà un certo tipo di lotta da affrontare. Egli conosce pertanto la natura delle vicissitudini che incontrerà, ma non sa se sarà il tale avvenimento piuttosto che il talaltro. Gli eventi secondari nascono dalle circostanze e dalla forza delle cose. Sono solo i grandi eventi — quelli che influiscono sul destino — che sono prevedibili. Se si prende un cammino pieno di ostacoli, si sa che si devono prendere molte precauzioni perché si corre il pericolo di cadere, ma non si sa dove si andrà a cadere, E può anche darsi che non si cada, se si e molto prudenti. Se, camminando per strada, vi cade una tegola in testa, non crediate che, come comunemente si dice, stava scritto.»