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Il Libro degli Spiriti > LIBRO QUARTO — SPERANZE E CONSOLAZIONI > Capítulo I — Pene e Gioie Terrene > Disgusto della vita. Suicidio > 947
947. L'uomo che si trova alle prese con il bisogno e che si lascia morire per disperazione può essere considerato un suicida?
«È un suicida. Ma coloro che ne sono la causa o che avrebbero potuto trattenerlo sono più colpevoli di lui. L'indulgenza lo attende. Comunque non crediate che sia completamente assolto se ha mancato di fermezza e di perseveranza e se non ha fatto uso di tutta la sua intelligenza per uscire dalle difficolta. Infelicità soprattutto a lui, se la sua disperazione nasce dall'orgoglio. Intendo dire se e uno di quegli uomini in cui l'orgoglio paralizza le risorse dell'intelligenza, che si vergognano di dover affidare l'esistenza al lavoro manuale e che preferiscono morire di fame piuttosto che rinunciare a quella che essi chiamano la posizione sociale! Non c’è forse cento volte più grandezza e dignità nel lottare contro le avversità, nell'affrontare la critica di un mondo futile ed egoistico, che si dimostra ben disposto solo verso coloro che non mancano di niente, e che vi gira le spalle appena di questo mondo voi avete bisogno? Sacrificare la propria vita alla considerazione di questo mondo e stupido, perché esso non ne tiene alcun conto.»
«È un suicida. Ma coloro che ne sono la causa o che avrebbero potuto trattenerlo sono più colpevoli di lui. L'indulgenza lo attende. Comunque non crediate che sia completamente assolto se ha mancato di fermezza e di perseveranza e se non ha fatto uso di tutta la sua intelligenza per uscire dalle difficolta. Infelicità soprattutto a lui, se la sua disperazione nasce dall'orgoglio. Intendo dire se e uno di quegli uomini in cui l'orgoglio paralizza le risorse dell'intelligenza, che si vergognano di dover affidare l'esistenza al lavoro manuale e che preferiscono morire di fame piuttosto che rinunciare a quella che essi chiamano la posizione sociale! Non c’è forse cento volte più grandezza e dignità nel lottare contro le avversità, nell'affrontare la critica di un mondo futile ed egoistico, che si dimostra ben disposto solo verso coloro che non mancano di niente, e che vi gira le spalle appena di questo mondo voi avete bisogno? Sacrificare la propria vita alla considerazione di questo mondo e stupido, perché esso non ne tiene alcun conto.»