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Il Libro degli Spiriti > LIBRO SECONDO — MONDO SPIRITISTA O DEGLI SPIRITI > Capitolo IV — Pluralità Delle Esistenze
Capitolo IV — Pluralità Delle Esistenze
Della reincarnazione
166. In che modo un'anima che non abbia raggiunto la perfezione, durante la vita fisica, può completare la sua purificazione?
«Subendo la prova di una nuova esistenza.»
166a. Come l'anima realizza questa nuova esistenza? Attraverso la sua trasformazione come Spirito?
«L'anima, purificandosi, subisce senza dubbio una trasformazione, ma per questo e necessaria la prova della vita fisica.»
166b. L'anima ha dunque numerose esistenze fisiche?
«Sì. Tutti noi abbiamo moltissime esperienze. Quelli che dicono il contrario vogliono tenervi nell'ignoranza in cui essi stessi si trovano. È il loro desiderio.»
166c. Sembra risultare da questo principio che l'anima, dopo aver lasciato il colpo, ne prenda un altro, ossia che si reincarni in un nuovo corpo. È così che si deve intendere?
«È evidente.»
«Subendo la prova di una nuova esistenza.»
166a. Come l'anima realizza questa nuova esistenza? Attraverso la sua trasformazione come Spirito?
«L'anima, purificandosi, subisce senza dubbio una trasformazione, ma per questo e necessaria la prova della vita fisica.»
166b. L'anima ha dunque numerose esistenze fisiche?
«Sì. Tutti noi abbiamo moltissime esperienze. Quelli che dicono il contrario vogliono tenervi nell'ignoranza in cui essi stessi si trovano. È il loro desiderio.»
166c. Sembra risultare da questo principio che l'anima, dopo aver lasciato il colpo, ne prenda un altro, ossia che si reincarni in un nuovo corpo. È così che si deve intendere?
«È evidente.»
167. Qual è lo scopo della reincarnazione?
«Espiazione e miglioramento progressivo dell'umanità. Senza ciò, dove sarebbe la giustiziar
«Espiazione e miglioramento progressivo dell'umanità. Senza ciò, dove sarebbe la giustiziar
168. Il numero delle esistenze fisiche è limitato, oppure lo Spirito si reincarna perpetuamente?
«A ogni nuova esistenza, lo Spirito fa un passo avanti sulla via del progresso. Quando si è spogliato di tutte le sue impurità, non ha più alcuna necessita delle prove della vita fisica.»
«A ogni nuova esistenza, lo Spirito fa un passo avanti sulla via del progresso. Quando si è spogliato di tutte le sue impurità, non ha più alcuna necessita delle prove della vita fisica.»
169. Il numero delle incarnazioni è lo stesso per tutti gli Spiriti?
«No, chi avanza rapidamente si risparmia delle prove. Tuttavia le incarnazioni successive sono sempre numerosissime, perché il progresso è pressoché infinito.»
«No, chi avanza rapidamente si risparmia delle prove. Tuttavia le incarnazioni successive sono sempre numerosissime, perché il progresso è pressoché infinito.»
170. Che cosa diventa lo Spirito dopo la sua ultima incarnazione?
«Uno Spirito beato. Un puro Spirito.»
«Uno Spirito beato. Un puro Spirito.»
Giustizia della reincarnazione
171. Su che cosa si fonda il dogma della reincarnazione?
«Sulla giustizia di Dio e sulla rivelazione, perché — lo ripeteremo di continuo — un buon padre lascia sempre ai suoi figli una porta aperta al pentimento. La ragione non vi dice forse che sarebbe ingiusto privare per sempre della felicita eterna tutti quelli il cui miglioramento non è dipeso da loro stessi? Gli uomini non sono forse tutti figli di Dio? È solo fra gli uomini egoisti che si trovano l'iniquità, l'odio implacabile e i castighi senza remissione.»
Tutti gli Spiriti tendono alla perfezione, e Dio fornisce loro i mezzi per raggiungerla attraverso le prove della vita materiale. Ma, nella Sua giustizia, permette loro di compiere nelle nuove esistenze ciò che essi non hanno potuto fare o terminare in una precedente prova.
Non sarebbe né secondo l'equità né secondo la bontà di Dio, condannare per sempre quelli che hanno potuto incontrare degli ostacoli al loro miglioramento, al di là della loro volontà e dell'ambiente in cui sono venuti a trovarsi. Se la sorte dell'uomo fosse irrevocabilmente fissata dopo la morte, Dio non avrebbe pesato le azioni di tutti sulla stessa bilancia né li avrebbe trattati con imparzialità.
La dottrina della reincarnazione, ossia quella che consiste nell'ammettere per l'uomo molte esistenze consecutive, e la sola che risponda all'idea che noi ci facciamo della giustizia di Dio, riguardo agli uomini che si trovano in una condizione morale inferiore, la sola che possa spiegarci il futuro e rafforzare le nostre speranze, perché essa ci offre il mezzo per riscattare i nostri errori con delle nuove prove. La ragione ce lo indica e gli Spiriti ce lo insegnano.
L'uomo che ha coscienza della sua inferiorità attinge nella dottrina della reincarnazione una speranza consolatrice. Se crede nella giustizia divina, non può sperare di essere a un tratto, e per l'eternità, uguale a coloro che hanno agito meglio di lui. Tuttavia il pensiero che questa inferiorità non lo priverà per sempre del bene supremo e che egli potrà conquistarlo con nuovi sforzi, lo sostiene e rianima il suo coraggio. Qual è quello che, al termine della sua carriera, non rimpiange di aver acquisito troppo tardi un'esperienza di cui non può più approfittare? Questa esperienza tardiva non è assolutamente persa. Egli la metterà a profitto in una nuova vita.
«Sulla giustizia di Dio e sulla rivelazione, perché — lo ripeteremo di continuo — un buon padre lascia sempre ai suoi figli una porta aperta al pentimento. La ragione non vi dice forse che sarebbe ingiusto privare per sempre della felicita eterna tutti quelli il cui miglioramento non è dipeso da loro stessi? Gli uomini non sono forse tutti figli di Dio? È solo fra gli uomini egoisti che si trovano l'iniquità, l'odio implacabile e i castighi senza remissione.»
Tutti gli Spiriti tendono alla perfezione, e Dio fornisce loro i mezzi per raggiungerla attraverso le prove della vita materiale. Ma, nella Sua giustizia, permette loro di compiere nelle nuove esistenze ciò che essi non hanno potuto fare o terminare in una precedente prova.
Non sarebbe né secondo l'equità né secondo la bontà di Dio, condannare per sempre quelli che hanno potuto incontrare degli ostacoli al loro miglioramento, al di là della loro volontà e dell'ambiente in cui sono venuti a trovarsi. Se la sorte dell'uomo fosse irrevocabilmente fissata dopo la morte, Dio non avrebbe pesato le azioni di tutti sulla stessa bilancia né li avrebbe trattati con imparzialità.
La dottrina della reincarnazione, ossia quella che consiste nell'ammettere per l'uomo molte esistenze consecutive, e la sola che risponda all'idea che noi ci facciamo della giustizia di Dio, riguardo agli uomini che si trovano in una condizione morale inferiore, la sola che possa spiegarci il futuro e rafforzare le nostre speranze, perché essa ci offre il mezzo per riscattare i nostri errori con delle nuove prove. La ragione ce lo indica e gli Spiriti ce lo insegnano.
L'uomo che ha coscienza della sua inferiorità attinge nella dottrina della reincarnazione una speranza consolatrice. Se crede nella giustizia divina, non può sperare di essere a un tratto, e per l'eternità, uguale a coloro che hanno agito meglio di lui. Tuttavia il pensiero che questa inferiorità non lo priverà per sempre del bene supremo e che egli potrà conquistarlo con nuovi sforzi, lo sostiene e rianima il suo coraggio. Qual è quello che, al termine della sua carriera, non rimpiange di aver acquisito troppo tardi un'esperienza di cui non può più approfittare? Questa esperienza tardiva non è assolutamente persa. Egli la metterà a profitto in una nuova vita.
Incarnazione nei diversi mondi
172. Le nostre differenti esistenze fisiche si compiono tutte sulla Terra?
«Non tutte, bensì nei diversi mondi. Quella di questa Terra non è né la prima né l'ultima, ed è una delle più materiali e delle più lontane dalla perfezione.»
«Non tutte, bensì nei diversi mondi. Quella di questa Terra non è né la prima né l'ultima, ed è una delle più materiali e delle più lontane dalla perfezione.»
173. L'anima, a ogni nuova esistenza fisica, passa da un mondo all'altro, oppure può compierne molte sullo stesso globo?
«Essa può rivivere molte volte sullo stesso globo, se non è abbastanza avanzata per passare a un mondo superiore.»
173a. Così noi possiamo riapparire molte volte sulla Terra?
«Certamente.»
173b. Possiamo noi ritornarci dopo essere vissuti in altri mondi?
«Sicuramente. Voi potete essere vissuti in altri mondi e sulla Terra»
«Essa può rivivere molte volte sullo stesso globo, se non è abbastanza avanzata per passare a un mondo superiore.»
173a. Così noi possiamo riapparire molte volte sulla Terra?
«Certamente.»
173b. Possiamo noi ritornarci dopo essere vissuti in altri mondi?
«Sicuramente. Voi potete essere vissuti in altri mondi e sulla Terra»
174. È una necessità vivere di nuovo sulla Terra?
«No, ma se non avanzate, potete andare in un altro mondo che non è migliore e che può essere persino peggiore.»
«No, ma se non avanzate, potete andare in un altro mondo che non è migliore e che può essere persino peggiore.»
175. Ci sono dei vantaggi nel tornare a vivere sulla Terra?
«Nessun vantaggio particolare, a meno che non ci si trovi in missione. Allora si avanza qui come altrove.»
175a. Non saremmo più felici se restassimo Spiriti?
«No, no! Vorrebbe dire rimanere stazionari, mentre ciò che si vuole e avanzare verso Dio.»
«Nessun vantaggio particolare, a meno che non ci si trovi in missione. Allora si avanza qui come altrove.»
175a. Non saremmo più felici se restassimo Spiriti?
«No, no! Vorrebbe dire rimanere stazionari, mentre ciò che si vuole e avanzare verso Dio.»
176. Gli Spiriti, dopo essere stati incarnati in altri mondi, possono esserlo in questo senza esserci mai stati prima?
«Sì, come voi negli altri. Tutti i mondi sono solidali: ciò che non si compie in uno si compie in un altro.»
176a. Perciò ci sono degli uomini che si trovano sulla Terra per la prima volta?
«Ce ne sono molti e a diversi livelli.»
176b. Si può riconoscere, da un segnale qualsiasi, uno Spirito che sia alla sua prima apparizione sulla Terra?
«Ciò non sarebbe di alcuna utilità.»
«Sì, come voi negli altri. Tutti i mondi sono solidali: ciò che non si compie in uno si compie in un altro.»
176a. Perciò ci sono degli uomini che si trovano sulla Terra per la prima volta?
«Ce ne sono molti e a diversi livelli.»
176b. Si può riconoscere, da un segnale qualsiasi, uno Spirito che sia alla sua prima apparizione sulla Terra?
«Ciò non sarebbe di alcuna utilità.»
177. Per arrivare alla perfezione e alla beatitudine suprema, che sono
lo scopo finale di tutti gli uomini, lo Spirito deve passare attraverso
la successione di tutti i mondi che esistono nell'universo?
«No, perché ci sono molti mondi che sono allo stesso livello della scala evolutiva e dove lo Spirito non imparerebbe niente di nuovo.»
177a. Come spiegare allora la pluralità delle sue esistenze su uno stesso globo?
«Lo Spirito può trovarsi ogni volta in situazioni molto differenti, che sono per lui altrettante occasioni per acquisire esperienza.»
«No, perché ci sono molti mondi che sono allo stesso livello della scala evolutiva e dove lo Spirito non imparerebbe niente di nuovo.»
177a. Come spiegare allora la pluralità delle sue esistenze su uno stesso globo?
«Lo Spirito può trovarsi ogni volta in situazioni molto differenti, che sono per lui altrettante occasioni per acquisire esperienza.»
178. Gli Spiriti possono rivivere fisicamente in un mondo relativamente inferiore a quello dove sono già vissuti?
«Sì, quando devono compiere una missione per contribuire al progresso. Allora essi accettano con gioia le tribolazioni di questa esistenza, perché esse offrono loro un mezzo per avanzare.»
178a. Questo non potrebbe forse succedere anche per espiazione? Dio non potrebbe mandare degli Spiriti ribelli in mondi inferiori?
«Gli Spiriti possono restare stazionari, ma non regrediscono, e allora la loro punizione è quella di non avanzare e di dover ricominciare le esistenze impiegate male, nell'ambiente che più conviene alla loro natura.»
178b. Chi sono quelli che devono ricominciare la stessa esistenza?
«Quelli che falliscono nella loro missione o nelle loro prove.»
«Sì, quando devono compiere una missione per contribuire al progresso. Allora essi accettano con gioia le tribolazioni di questa esistenza, perché esse offrono loro un mezzo per avanzare.»
178a. Questo non potrebbe forse succedere anche per espiazione? Dio non potrebbe mandare degli Spiriti ribelli in mondi inferiori?
«Gli Spiriti possono restare stazionari, ma non regrediscono, e allora la loro punizione è quella di non avanzare e di dover ricominciare le esistenze impiegate male, nell'ambiente che più conviene alla loro natura.»
178b. Chi sono quelli che devono ricominciare la stessa esistenza?
«Quelli che falliscono nella loro missione o nelle loro prove.»
179. Gli esseri che abitano nei vari mondi sono arrivati tutti allo stesso grado di perfezione?
«No, e come sulla Terra: ce ne sono di più o meno avanzati.»
«No, e come sulla Terra: ce ne sono di più o meno avanzati.»
180. Passando da questo mondo a un altro, lo Spirito conserva l'intelligenza che aveva su questa Terra?
«Senza dubbio, l'intelligenza non si perde, ma egli può non avere gli stessi mezzi per manifestarsi. Questo dipende dal grado della sua superiorità e dalle condizioni del corpo che prenderà.» (Vedere Influenza Dell'organismo, dal n.367 al n.370).
«Senza dubbio, l'intelligenza non si perde, ma egli può non avere gli stessi mezzi per manifestarsi. Questo dipende dal grado della sua superiorità e dalle condizioni del corpo che prenderà.» (Vedere Influenza Dell'organismo, dal n.367 al n.370).
181. Gli esseri che abitano i diversi mondi hanno un corpo simile al nostro?
«Senza dubbio essi hanno un corpo, perché e pur necessario che lo Spirito sia rivestito di materia per poter agire sulla materia. Però questo involucro e più o meno materiale a seconda del grado di purezza a cui sono arrivati gli Spiriti, ed è questo che fa la differenza dei mondi che noi dobbiamo percorrere. Infatti ci sono molte dimore nella casa del Padre nostro e pertanto molti livelli. Alcuni lo sanno e ne hanno coscienza su questa Terra, altri non hanno assolutamente questa coscienza.»
«Senza dubbio essi hanno un corpo, perché e pur necessario che lo Spirito sia rivestito di materia per poter agire sulla materia. Però questo involucro e più o meno materiale a seconda del grado di purezza a cui sono arrivati gli Spiriti, ed è questo che fa la differenza dei mondi che noi dobbiamo percorrere. Infatti ci sono molte dimore nella casa del Padre nostro e pertanto molti livelli. Alcuni lo sanno e ne hanno coscienza su questa Terra, altri non hanno assolutamente questa coscienza.»
182. Possiamo conoscere esattamente lo stato fisico e morale dei diversi mondi?
«Noi, Spiriti, non possiamo rispondere che seguendo il livello di avanzamento nel quale vi trovate. Ossia noi non dobbiamo rivelare queste cose a tutti, perché non tutti sono nella condizione di comprenderle, e questo li turberebbe.»
Man mano che lo Spirito si purifica, di pari grado il corpo che lo riveste si avvicina alla natura spirituale. La materia e meno densa, essa non si trascina più penosamente al suolo, le necessita fisiche diventano meno grossolane e gli esseri viventi non devono più distruggersi reciprocamente per nutrirsi. Lo Spirito e più libero e ha, per le cose lontane, delle percezioni che a noi sono sconosciute: vede con gli occhi fisici ciò che noi vediamo solo con il pensiero.
La purificazione degli Spiriti produce negli esseri nei quali essi sono incarnati il perfezionamento morale. Le passioni brute si affievoliscono, e l'egoismo lascia il posto al sentimento fraterno. È per questa ragione che, nei mondi superiori alla Terra, le guerre sono sconosciute, e l'odio e le discordie non hanno ragion d'essere, perché nessuno pensa di fare torto al suo simile. La percezione che hanno del loro futuro, la sicurezza che da loro una coscienza esente da rimorsi, fanno sì che la morte non causi loro alcuna apprensione. Essi la vedono arrivare senza timore e come una semplice trasformazione.
La durata della vita, nei diversi mondi, sembra essere commisurata al grado di superiorità fisica e morale di questi mondi, e ciò e perfettamente logico. Meno il corpo è materiale, meno e soggetto alle vicissitudini che lo devastano. Più lo Spirito e puro, più è libero dalle passioni che lo insidiano. È un altro beneficio della Provvidenza che vuole in questo modo alleviare le sofferenze.
«Noi, Spiriti, non possiamo rispondere che seguendo il livello di avanzamento nel quale vi trovate. Ossia noi non dobbiamo rivelare queste cose a tutti, perché non tutti sono nella condizione di comprenderle, e questo li turberebbe.»
Man mano che lo Spirito si purifica, di pari grado il corpo che lo riveste si avvicina alla natura spirituale. La materia e meno densa, essa non si trascina più penosamente al suolo, le necessita fisiche diventano meno grossolane e gli esseri viventi non devono più distruggersi reciprocamente per nutrirsi. Lo Spirito e più libero e ha, per le cose lontane, delle percezioni che a noi sono sconosciute: vede con gli occhi fisici ciò che noi vediamo solo con il pensiero.
La purificazione degli Spiriti produce negli esseri nei quali essi sono incarnati il perfezionamento morale. Le passioni brute si affievoliscono, e l'egoismo lascia il posto al sentimento fraterno. È per questa ragione che, nei mondi superiori alla Terra, le guerre sono sconosciute, e l'odio e le discordie non hanno ragion d'essere, perché nessuno pensa di fare torto al suo simile. La percezione che hanno del loro futuro, la sicurezza che da loro una coscienza esente da rimorsi, fanno sì che la morte non causi loro alcuna apprensione. Essi la vedono arrivare senza timore e come una semplice trasformazione.
La durata della vita, nei diversi mondi, sembra essere commisurata al grado di superiorità fisica e morale di questi mondi, e ciò e perfettamente logico. Meno il corpo è materiale, meno e soggetto alle vicissitudini che lo devastano. Più lo Spirito e puro, più è libero dalle passioni che lo insidiano. È un altro beneficio della Provvidenza che vuole in questo modo alleviare le sofferenze.
183. Passando da un mondo all'altro, lo Spirito passa attraverso una nuova infanzia?
L'infanzia e ovunque una transizione necessaria, ma non dappertutto e così sprovveduta come presso di voi.»
L'infanzia e ovunque una transizione necessaria, ma non dappertutto e così sprovveduta come presso di voi.»
184. Lo Spirito ha facoltà di scegliere ii nuovo mondo dove andrà ad abitare?
«Non sempre. Ma può domandare e può ottenere, se lo merita. I mondi sono infatti accessibili agli Spiriti solo secondo il grado della loro elevatezza.»
184a. Se lo Spirito non domanda niente, che cose che determina il mondo dove dovrà reincarnarsi?
«Il grado della sua elevatezza.»
«Non sempre. Ma può domandare e può ottenere, se lo merita. I mondi sono infatti accessibili agli Spiriti solo secondo il grado della loro elevatezza.»
184a. Se lo Spirito non domanda niente, che cose che determina il mondo dove dovrà reincarnarsi?
«Il grado della sua elevatezza.»
185. La condizione fisica e morale degli esseri viventi è eternamente la stessa in ogni globo?
«No. Anche i mondi sono sottoposti alla legge del progresso. Tutti hanno cominciato come il vostro trovandosi in uno stato di inferiorità, e la stessa Terra subirà una trasformazione simile. Diventerà un paradiso terrestre quando gli uomini saranno diventati buoni.»
Pertanto le razze che oggi popolano la Terra spariranno un giorno e saranno sostituite da esseri sempre più perfetti. Queste razze, così trasformate, succederanno alla razza attuale, come questa è succeduta ad altre ancora più rozze.
«No. Anche i mondi sono sottoposti alla legge del progresso. Tutti hanno cominciato come il vostro trovandosi in uno stato di inferiorità, e la stessa Terra subirà una trasformazione simile. Diventerà un paradiso terrestre quando gli uomini saranno diventati buoni.»
Pertanto le razze che oggi popolano la Terra spariranno un giorno e saranno sostituite da esseri sempre più perfetti. Queste razze, così trasformate, succederanno alla razza attuale, come questa è succeduta ad altre ancora più rozze.
186. Ci sono mondi in cui lo Spirito, cessando di abitare un colpo materiale, non ha più per involucro che il solo perispirito?
«Sì, ci sono. Questo stesso involucro diventa talmente etereo che per voi è come se non esistesse: è questo dunque lo stato dei puri Spirito.»
186a. Sembra risultare da ciò che non ci sia una netta demarcazione fra lo stato delle ultime incarnazioni e quello di puro Spirito.
«Questa demarcazione non esiste. Sparendo la differenza a poco a poco, insensibilmente diventa come la notte che svanisce alle prime luci dell'alba.»
«Sì, ci sono. Questo stesso involucro diventa talmente etereo che per voi è come se non esistesse: è questo dunque lo stato dei puri Spirito.»
186a. Sembra risultare da ciò che non ci sia una netta demarcazione fra lo stato delle ultime incarnazioni e quello di puro Spirito.
«Questa demarcazione non esiste. Sparendo la differenza a poco a poco, insensibilmente diventa come la notte che svanisce alle prime luci dell'alba.»
187. La sostanza del perispirito è la medesima in tutti i globi?
«No. È più o meno eterea. Passando da un mondo all'altro, lo Spirito si riveste della materia propria di ciascuno, è ciò avviene con la celerità di un lampo.»
«No. È più o meno eterea. Passando da un mondo all'altro, lo Spirito si riveste della materia propria di ciascuno, è ciò avviene con la celerità di un lampo.»
188. I puri Spiriti abitano mondi
speciali, oppure si trovano nello spazio universale senza essere legati a
un globo piuttosto che a un altro?
«I puri Spiriti abitano determinati mondi, ma non vi sono confinati come succede agli uomini sulla Terra; essi possono meglio di altri essere ovunque.» [8]
______________
[8] Secondo gli Spiriti, di tutti i globi che compongono il nostro sistema planetario, la Terra sarebbe uno di quelli i cui abitanti sono i meno avanzati sia fisicamente sia moralmente. Marte sarebbe meno avanzato ancora e Giove di molto superiore sotto ogni aspetto. Il Sole non sarebbe affatto un mondo abitato da esseri fisici, ma un luogo di incontro degli Spiriti superiori che di là s'irradierebbero con il pensiero verso altri mondi, che essi guidano per mezzo di Spiriti meno elevati, con i quali comunicano attraverso il fluido universale. Riguardo alla costituzione fisica, il Sole sarebbe un centro di elettricità. Tutti i Soli sembrano trovarsi in una posizione identica.
Il volume e la lontananza dal Sole non avrebbero necessariamente nessun rapporto con il grado di avanzamento dei mondi, poiché sembra che Venere sia più progredita della Terra, e Saturno meno di Giove.
Molti Spiriti, che hanno animato persone conosciute sulla Terra, hanno detto di essere stati incarnati su Giove, uno dei mondi più vicini alla perfezione, e ci si è meravigliati di vedere, in un globo così avanzato, degli uomini che l'opinione comune non collocava qui sulla Terra al medesimo livello. Ma ciò non ha niente di sorprendente, se si considera che certi Spiriti, che hanno abitato questo pianeta, possono essere stati inviati sulla Terra per compiervi una missione che, ai nostri occhi, non li poneva in primo piano. In secondo luogo, bisogna considerare che fra la loro esistenza terrena e quella su Giove, essi hanno potuto avere esistenze intermedie nelle quali si sono migliorati. Terzo, infine, è da considerare che in quel mondo, come nel nostro, ci sono differenti gradi di sviluppo e che fra questi livelli ci può essere la distanza che da noi separa il primitivo dall'uomo civilizzato. Pertanto, dal fatto che uno abiti su Giove, non consegue che sia al livello degli esseri più avanzati, non più di quanto uno sia al livello di un sapiente dell'Istituto, perii solo fatto che abiti a Parigi.
Le condizioni di longevità non dappertutto sono le stesse di quelle sulla Terra, e l'età non può paragonarsi. Una persona deceduta da qualche anno, essendo stata evocata, disse di essersi incarnata dopo sei mesi in un mondo ii cui nome è a noi sconosciuto. Interrogata sull'età che aveva in questo mondo, rispose: "Non posso valutarla perché noi non ne facciamo il computo come voi. Ne consegue che il modo di esistere non è lo stesso: qui ci si sviluppa molto più rapidamente. Pertanto, quantunque siano solo sei dei vostri mesi che io sono qui, posso dire che, riguardo all'intelligenza, ho trent'anni dell'età che avevo sulla Terra".
Molte risposte analoghe sono state date da altri Spiriti, e ciò non ha niente di inverosimile. Non vediamo forse, sulla Terra, un gran numero di animali raggiungere in pochi mesi il loro completo sviluppo? Perché non dovrebbe essere lo stesso dell'uomo in altre sfere? Si noti, inoltre, che lo sviluppo, raggiunto dall'uomo sulla Terra all'età di trent'anni, non può essere che una specie di infanzia, a confronto di quello che deve raggiungere. Bisogna essere ben limitati per credere di essere in tutto il prototipo della creazione, e bisogna ben sminuire la Divinità per credere che al di fuori di noi non ci sia niente che a Lui sia possibile.
«I puri Spiriti abitano determinati mondi, ma non vi sono confinati come succede agli uomini sulla Terra; essi possono meglio di altri essere ovunque.» [8]
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[8] Secondo gli Spiriti, di tutti i globi che compongono il nostro sistema planetario, la Terra sarebbe uno di quelli i cui abitanti sono i meno avanzati sia fisicamente sia moralmente. Marte sarebbe meno avanzato ancora e Giove di molto superiore sotto ogni aspetto. Il Sole non sarebbe affatto un mondo abitato da esseri fisici, ma un luogo di incontro degli Spiriti superiori che di là s'irradierebbero con il pensiero verso altri mondi, che essi guidano per mezzo di Spiriti meno elevati, con i quali comunicano attraverso il fluido universale. Riguardo alla costituzione fisica, il Sole sarebbe un centro di elettricità. Tutti i Soli sembrano trovarsi in una posizione identica.
Il volume e la lontananza dal Sole non avrebbero necessariamente nessun rapporto con il grado di avanzamento dei mondi, poiché sembra che Venere sia più progredita della Terra, e Saturno meno di Giove.
Molti Spiriti, che hanno animato persone conosciute sulla Terra, hanno detto di essere stati incarnati su Giove, uno dei mondi più vicini alla perfezione, e ci si è meravigliati di vedere, in un globo così avanzato, degli uomini che l'opinione comune non collocava qui sulla Terra al medesimo livello. Ma ciò non ha niente di sorprendente, se si considera che certi Spiriti, che hanno abitato questo pianeta, possono essere stati inviati sulla Terra per compiervi una missione che, ai nostri occhi, non li poneva in primo piano. In secondo luogo, bisogna considerare che fra la loro esistenza terrena e quella su Giove, essi hanno potuto avere esistenze intermedie nelle quali si sono migliorati. Terzo, infine, è da considerare che in quel mondo, come nel nostro, ci sono differenti gradi di sviluppo e che fra questi livelli ci può essere la distanza che da noi separa il primitivo dall'uomo civilizzato. Pertanto, dal fatto che uno abiti su Giove, non consegue che sia al livello degli esseri più avanzati, non più di quanto uno sia al livello di un sapiente dell'Istituto, perii solo fatto che abiti a Parigi.
Le condizioni di longevità non dappertutto sono le stesse di quelle sulla Terra, e l'età non può paragonarsi. Una persona deceduta da qualche anno, essendo stata evocata, disse di essersi incarnata dopo sei mesi in un mondo ii cui nome è a noi sconosciuto. Interrogata sull'età che aveva in questo mondo, rispose: "Non posso valutarla perché noi non ne facciamo il computo come voi. Ne consegue che il modo di esistere non è lo stesso: qui ci si sviluppa molto più rapidamente. Pertanto, quantunque siano solo sei dei vostri mesi che io sono qui, posso dire che, riguardo all'intelligenza, ho trent'anni dell'età che avevo sulla Terra".
Molte risposte analoghe sono state date da altri Spiriti, e ciò non ha niente di inverosimile. Non vediamo forse, sulla Terra, un gran numero di animali raggiungere in pochi mesi il loro completo sviluppo? Perché non dovrebbe essere lo stesso dell'uomo in altre sfere? Si noti, inoltre, che lo sviluppo, raggiunto dall'uomo sulla Terra all'età di trent'anni, non può essere che una specie di infanzia, a confronto di quello che deve raggiungere. Bisogna essere ben limitati per credere di essere in tutto il prototipo della creazione, e bisogna ben sminuire la Divinità per credere che al di fuori di noi non ci sia niente che a Lui sia possibile.
Trasmigrazione progressiva
189. Fin dall'inizio della sua formazione, lo Spirito gode della pienezza delle sue facoltà?
«No, perché lo Spirito, come l'uomo, ha anche la sua infanzia. In origine, gli Spiriti hanno solo un'esistenza istintiva e, a stento, una coscienza di sé stessi e delle loro azioni. Non è che a poco a poco che l'intelligenza si sviluppa.»
«No, perché lo Spirito, come l'uomo, ha anche la sua infanzia. In origine, gli Spiriti hanno solo un'esistenza istintiva e, a stento, una coscienza di sé stessi e delle loro azioni. Non è che a poco a poco che l'intelligenza si sviluppa.»
190. Qual è lo stato dell'anima alla sua prima incarnazione?
«Lo stato dell'infanzia nella vita corporea. La sua intelligenza sta sbocciando: l’anima prova a vivere.»
«Lo stato dell'infanzia nella vita corporea. La sua intelligenza sta sbocciando: l’anima prova a vivere.»
191. Le anime dei nostri primitivi sono anime allo stato infantile?
«Relativamente infantile. Ma sono anime già sviluppate e hanno delle passioni,»
191a. Le passioni sono dunque un segno di sviluppo?
«Di sviluppo, sì, ma non di perfezione. Esse sono un segno sia di attività sia della coscienza dell'io, mentre nell'anima primitiva l'intelligenza e la vita sono allo stato di germe.»
La vita dello Spirito, nel suo insieme, attraversa le stesse fasi che noi conosciamo nella vita fisica. Lo Spirito passa gradualmente dallo stato di embrione a quello dell'infanzia, per arrivare, attraverso una successione di periodi, allo stato adulto che è quello della perfezione, con la differenza pero che non c'è ne declino né decrepitezza come nella vita fisica. Né per la sua vita, che ha avuto un inizio, ci sarà una fine. Gli ci vuole inoltre moltissimo tempo, dal nostro punto di vista, per passare dall'infanzia spiritista a uno sviluppo completo. Infine il suo progresso si compie non in una sola sfera, ma passando per mondi diversi. La vita dello Spirito si compone pertanto di una serie di esistenze fisiche, ciascuna delle quali è per lui un'occasione di progresso, così come ogni esistenza corporea si compone di una serie di giorni, in ognuno dei quali l'uomo acquisisce dell'esperienza e dell'istruzione in più. Ma, come nella vita dell'uomo ci sono giorni che non portano nessun frutto, così in quella dello Spirito ci sono esistenze fisiche che sono senza risultato, perché egli non ha saputo metterle a profitto.
«Relativamente infantile. Ma sono anime già sviluppate e hanno delle passioni,»
191a. Le passioni sono dunque un segno di sviluppo?
«Di sviluppo, sì, ma non di perfezione. Esse sono un segno sia di attività sia della coscienza dell'io, mentre nell'anima primitiva l'intelligenza e la vita sono allo stato di germe.»
La vita dello Spirito, nel suo insieme, attraversa le stesse fasi che noi conosciamo nella vita fisica. Lo Spirito passa gradualmente dallo stato di embrione a quello dell'infanzia, per arrivare, attraverso una successione di periodi, allo stato adulto che è quello della perfezione, con la differenza pero che non c'è ne declino né decrepitezza come nella vita fisica. Né per la sua vita, che ha avuto un inizio, ci sarà una fine. Gli ci vuole inoltre moltissimo tempo, dal nostro punto di vista, per passare dall'infanzia spiritista a uno sviluppo completo. Infine il suo progresso si compie non in una sola sfera, ma passando per mondi diversi. La vita dello Spirito si compone pertanto di una serie di esistenze fisiche, ciascuna delle quali è per lui un'occasione di progresso, così come ogni esistenza corporea si compone di una serie di giorni, in ognuno dei quali l'uomo acquisisce dell'esperienza e dell'istruzione in più. Ma, come nella vita dell'uomo ci sono giorni che non portano nessun frutto, così in quella dello Spirito ci sono esistenze fisiche che sono senza risultato, perché egli non ha saputo metterle a profitto.
192. Si può, fin da questa vita, con una condotta irreprensibile,
superare tutti i livelli e diventare puro Spirito senza passare per
livelli intermedi?
«No, perché ciò che l'uomo crede perfetto e lontano dalla perfezione. Ci sono delle qualità che gli sono sconosciute e che non può comprendere. Egli può essere perfetto tanto quanto comporta la sua natura terrena, ma ciò non è la perfezione assoluta. Come un bambino, per precoce che sia, deve passare attraverso la giovinezza prima di arrivare all'età matura; e come il malato deve passare attraverso la convalescenza prima di recuperare pienamente la sua salute. Inoltre lo Spirito deve progredire in conoscenza e moralità: se è progredito solo in un senso, deve progredire anche nell'altro, per raggiungere la sommità della scala. Però, quanto più l'uomo avanza nella sua vita presente, tanto meno le prove successive saranno lunghe e penose.»
192a. L'uomo può almeno assicurarsi in questa vita un'esistenza futura meno piena di amarezze?
«Sì. Senza dubbio, può abbreviare la durata e le difficolta del cammino. Solo l'incurante si trova sempre allo stesso punto.»
«No, perché ciò che l'uomo crede perfetto e lontano dalla perfezione. Ci sono delle qualità che gli sono sconosciute e che non può comprendere. Egli può essere perfetto tanto quanto comporta la sua natura terrena, ma ciò non è la perfezione assoluta. Come un bambino, per precoce che sia, deve passare attraverso la giovinezza prima di arrivare all'età matura; e come il malato deve passare attraverso la convalescenza prima di recuperare pienamente la sua salute. Inoltre lo Spirito deve progredire in conoscenza e moralità: se è progredito solo in un senso, deve progredire anche nell'altro, per raggiungere la sommità della scala. Però, quanto più l'uomo avanza nella sua vita presente, tanto meno le prove successive saranno lunghe e penose.»
192a. L'uomo può almeno assicurarsi in questa vita un'esistenza futura meno piena di amarezze?
«Sì. Senza dubbio, può abbreviare la durata e le difficolta del cammino. Solo l'incurante si trova sempre allo stesso punto.»
193. Un uomo, nelle sue nuove esistenze, può scendere a un livello più basso di quello in cui si trovava?
«Come posizione sociale, sì, come Spirito, no.»
«Come posizione sociale, sì, come Spirito, no.»
194. L'anima di un uomo dabbene può, in una nuova incarnazione, animare il corpo di uno scellerato?
«No, perché non può regredire.»
194a. L'anima di un uomo perverso può diventare quella di un uomo dabbene?
«Sì, se egli si è pentito. E allora questa è una ricompensa.»
Il cammino degli Spiriti e progressivo e mai regressivo. Essi si elevano gradualmente nella gerarchia e non scendono affatto dal livello al quale sono pervenuti. Nelle loro differenti esistenze fisiche, possono scendere come uomini, ma non come Spiriti. Così l'anima di un potente della Terra può in futuro animare il più umile artigiano, e viceversa. Infatti i ranghi fra gli uomini sono sovente inversamente proporzionali alla nobiltà dei sentimenti morali. Erode era un re, e Gesù un falegname.
«No, perché non può regredire.»
194a. L'anima di un uomo perverso può diventare quella di un uomo dabbene?
«Sì, se egli si è pentito. E allora questa è una ricompensa.»
Il cammino degli Spiriti e progressivo e mai regressivo. Essi si elevano gradualmente nella gerarchia e non scendono affatto dal livello al quale sono pervenuti. Nelle loro differenti esistenze fisiche, possono scendere come uomini, ma non come Spiriti. Così l'anima di un potente della Terra può in futuro animare il più umile artigiano, e viceversa. Infatti i ranghi fra gli uomini sono sovente inversamente proporzionali alla nobiltà dei sentimenti morali. Erode era un re, e Gesù un falegname.
195. La possibilità di migliorare in un'altra esistenza non può forse
portare certuni a perseverare sulla cattiva strada, con l'idea che
potranno sempre correggersi più tardi?
«Chi pensa così non crede a niente né maggiormente lo trattiene l'idea di un castigo eterno, poiché la sua ragione lo fa arretrare. Inoltre, questa idea conduce all'incredulità su tutte le cose. Se fossero stati impiegati solo dei mezzi razionali per orientare gli uomini, non ci sarebbero tanti scettici. Uno Spirito imperfetto può, in effetti, pensare come voi pensate durante la sua vita fisica; ma una volta liberato dalla materia pensa diversamente, perché ben presto si accorge che ha fatto un calcolo errato, ed è allora che in una nuova esistenza egli reca con sé un sentimento contrario. È così che si compie il progresso, ed ecco perché voi avete sulla Terra uomini più avanzati di altri. Alcuni hanno un'esperienza che altri non hanno ancora, ma che acquisiranno poco alla volta. Dipende da loro affrettare il loro progredire o ritardarlo all'infinito.»
L'uomo che si trova in una cattiva posizione desidera uscirne il più presto possibile. Chi è persuaso che le tribolazioni di questa vita siano la conseguenza dei suoi difetti cercherà di assicurarsi una nuova e meno penosa esistenza. E questo pensiero lo distoglierà dalla via del male più di quello del fuoco eterno, al quale peraltro non crede.
«Chi pensa così non crede a niente né maggiormente lo trattiene l'idea di un castigo eterno, poiché la sua ragione lo fa arretrare. Inoltre, questa idea conduce all'incredulità su tutte le cose. Se fossero stati impiegati solo dei mezzi razionali per orientare gli uomini, non ci sarebbero tanti scettici. Uno Spirito imperfetto può, in effetti, pensare come voi pensate durante la sua vita fisica; ma una volta liberato dalla materia pensa diversamente, perché ben presto si accorge che ha fatto un calcolo errato, ed è allora che in una nuova esistenza egli reca con sé un sentimento contrario. È così che si compie il progresso, ed ecco perché voi avete sulla Terra uomini più avanzati di altri. Alcuni hanno un'esperienza che altri non hanno ancora, ma che acquisiranno poco alla volta. Dipende da loro affrettare il loro progredire o ritardarlo all'infinito.»
L'uomo che si trova in una cattiva posizione desidera uscirne il più presto possibile. Chi è persuaso che le tribolazioni di questa vita siano la conseguenza dei suoi difetti cercherà di assicurarsi una nuova e meno penosa esistenza. E questo pensiero lo distoglierà dalla via del male più di quello del fuoco eterno, al quale peraltro non crede.
196. Sembrerebbe che, potendo gli Spiriti migliorare solo subendo le
tribolazioni dell'esistenza fisica, la vita materiale sia una sorta di
setaccio o di purgatorio, attraverso cui devono passare gli esseri del
mondo spiritista per arrivare alla perfezione.
«Sì, e esattamente così. Gli Spiriti migliorano attraverso queste prove evitando il male e praticando il bene. Ma e solo dopo molte e successive incarnazioni o purificazioni che essi raggiungono lo scopo al quale tendono, in un tempo più o meno lungo, secondo il loro impegno.»
196a. È il corpo che influisce sullo Spirito per migliorarlo, o è lo Spirito che influisce sul corpo?
«Il vostro Spirito e tutto; il vostro corpo e un rivestimento che si decompone: ecco tutto.»
Troviamo nel succo dell'uva un raffronto materiale dei differenti gradi di purificazione dell'anima. L'uva contiene il liquido chiamato spirito o alcol, ma indebolito da una quantità di materie estranee che ne alterano l'essenza. Questa essenza arriva alla purezza assoluta solo dopo molte distillazioni in ognuna delle quali si libera di qualche impurità. L'alambicco e il corpo nel quale l'essenza deve entrare per purificarsi. Le materie estranee sono come il perispirito, che si depura lui stesso nella misura in cui lo Spirito si avvicina alla perfezione.
«Sì, e esattamente così. Gli Spiriti migliorano attraverso queste prove evitando il male e praticando il bene. Ma e solo dopo molte e successive incarnazioni o purificazioni che essi raggiungono lo scopo al quale tendono, in un tempo più o meno lungo, secondo il loro impegno.»
196a. È il corpo che influisce sullo Spirito per migliorarlo, o è lo Spirito che influisce sul corpo?
«Il vostro Spirito e tutto; il vostro corpo e un rivestimento che si decompone: ecco tutto.»
Troviamo nel succo dell'uva un raffronto materiale dei differenti gradi di purificazione dell'anima. L'uva contiene il liquido chiamato spirito o alcol, ma indebolito da una quantità di materie estranee che ne alterano l'essenza. Questa essenza arriva alla purezza assoluta solo dopo molte distillazioni in ognuna delle quali si libera di qualche impurità. L'alambicco e il corpo nel quale l'essenza deve entrare per purificarsi. Le materie estranee sono come il perispirito, che si depura lui stesso nella misura in cui lo Spirito si avvicina alla perfezione.
Sorte dei bambini dopo la morte
197. Lo Spirito di un bambino morto in tenera età è evoluto come quello di un adulto?
«A volte lo e di più, perché può esser vissuto molto di più e avere più esperienze, specialmente se ha progredito molto.»
197a. Lo Spirito di un bambino può allora essere più avanzato di quello di suo padre?
«Questo e un fatto molto frequente. Non lo constatate sovente voi stessi sulla Terra?»
«A volte lo e di più, perché può esser vissuto molto di più e avere più esperienze, specialmente se ha progredito molto.»
197a. Lo Spirito di un bambino può allora essere più avanzato di quello di suo padre?
«Questo e un fatto molto frequente. Non lo constatate sovente voi stessi sulla Terra?»
198. Lo Spirito del bambino che muore in tenera età, e che non ha quindi potuto fare del male, appartiene ai gradi superiori?
«Se non ha potuto fare del male, non ha neppure potuto fare del bene, e Dio non lo esime dalle prove che dovrà subire. S e è puro, lo e non perché era un bambino, ma perché era più avanzato.»
«Se non ha potuto fare del male, non ha neppure potuto fare del bene, e Dio non lo esime dalle prove che dovrà subire. S e è puro, lo e non perché era un bambino, ma perché era più avanzato.»
199. Perché la vita viene sovente interrotta fin dall'infanzia?
«La durata della vita di un bambino può essere, per lo Spirito che è in lui incarnato, l'integrazione di un'esistenza precedente interrotta prima del termine stabilito. Inoltre la sua morte è sovente una prova o un'espiazione per i genitori.»
199a. Che ne è dello Spirito di un bambino morto in tenera età?
«Ricomincia una nuova vita.»
Se l'uomo non avesse che una sola esistenza e se, dopo questa esistenza la sua sorte futura venisse fissata per l'eternità, quale sarebbe il merito della metà del genere umano che muore in tenera età, per godere senza sforzo della beatitudine eterna? E con quale diritto sarebbe affrancato dalle condizioni, sovente così dure, imposte all'altra metà? Un tale ordine di cose non potrebbe esistere, secondo la giustizia di Dio. Con la reincarnazione, invece, l'uguaglianza e per tutti. Il futuro appartiene a tutti senza eccezione e senza favoritismi per alcuno. Chi arriva per ultimo non può incolpare che sé stesso. L'individuo deve avere il merito dei suoi atti, così come deve averne la responsabilità.
D'altra parte non sarebbe logico considerare l'infanzia come un normale stato d'innocenza. Non si vedono forse dei bambini dotati dei peggiori istinti in un'età in cui l'educazione non ha potuto ancora esercitare la sua influenza? Non se ne vedono forse di quelli che sembrano portare con sé, fin dalla nascita, l'astuzia, la falsità, la perfidia, persino l'istinto del furto e della violenza, nonostante i buoni esempi da cui essi sono circondati? La legge civile assolve i loro misfatti perché, dice la legge, essi hanno agito senza discernimento. E ha ragione, perché in effetti essi agiscono più per istinto che per deliberato proposito. Ma da dove possono provenire questi istinti così diversi in bambini della stessa età, educati allo stesso modo e sottoposti alle medesime influenze? Da dove viene questa perversità precoce se non dall'inferiorità dello Spirito, dal momento che l'educazione non c'entra per niente? Quei bambini che sono viziosi Io sono perii fatto che il loro Spirito ha progredito meno e pertanto ne subisce le conseguenze, non per le loro azioni infantili, ma per quelle delle loro esistenze precedenti. E d è così che la legge e uguale per tutti, e che la giustizia di Dio raggiunge tutti.
«La durata della vita di un bambino può essere, per lo Spirito che è in lui incarnato, l'integrazione di un'esistenza precedente interrotta prima del termine stabilito. Inoltre la sua morte è sovente una prova o un'espiazione per i genitori.»
199a. Che ne è dello Spirito di un bambino morto in tenera età?
«Ricomincia una nuova vita.»
Se l'uomo non avesse che una sola esistenza e se, dopo questa esistenza la sua sorte futura venisse fissata per l'eternità, quale sarebbe il merito della metà del genere umano che muore in tenera età, per godere senza sforzo della beatitudine eterna? E con quale diritto sarebbe affrancato dalle condizioni, sovente così dure, imposte all'altra metà? Un tale ordine di cose non potrebbe esistere, secondo la giustizia di Dio. Con la reincarnazione, invece, l'uguaglianza e per tutti. Il futuro appartiene a tutti senza eccezione e senza favoritismi per alcuno. Chi arriva per ultimo non può incolpare che sé stesso. L'individuo deve avere il merito dei suoi atti, così come deve averne la responsabilità.
D'altra parte non sarebbe logico considerare l'infanzia come un normale stato d'innocenza. Non si vedono forse dei bambini dotati dei peggiori istinti in un'età in cui l'educazione non ha potuto ancora esercitare la sua influenza? Non se ne vedono forse di quelli che sembrano portare con sé, fin dalla nascita, l'astuzia, la falsità, la perfidia, persino l'istinto del furto e della violenza, nonostante i buoni esempi da cui essi sono circondati? La legge civile assolve i loro misfatti perché, dice la legge, essi hanno agito senza discernimento. E ha ragione, perché in effetti essi agiscono più per istinto che per deliberato proposito. Ma da dove possono provenire questi istinti così diversi in bambini della stessa età, educati allo stesso modo e sottoposti alle medesime influenze? Da dove viene questa perversità precoce se non dall'inferiorità dello Spirito, dal momento che l'educazione non c'entra per niente? Quei bambini che sono viziosi Io sono perii fatto che il loro Spirito ha progredito meno e pertanto ne subisce le conseguenze, non per le loro azioni infantili, ma per quelle delle loro esistenze precedenti. E d è così che la legge e uguale per tutti, e che la giustizia di Dio raggiunge tutti.
Sesso degli Spiriti
200. Gli Spiriti hanno un sesso?
«Non proprio come voi lo pensate, perché il sesso dipende dall'organismo. C’è fra di loro amore e simpatia ma fondati sull'affinità dei sentimenti.»
«Non proprio come voi lo pensate, perché il sesso dipende dall'organismo. C’è fra di loro amore e simpatia ma fondati sull'affinità dei sentimenti.»
201. Lo Spirito che ha animato il corpo di un uomo può, in una nuova
esistenza, reincarnarsi in quello di una donna, e viceversa?
«Sì. Lo stesso Spirito può reincarnarsi in un uomo o in una donna.»
«Sì. Lo stesso Spirito può reincarnarsi in un uomo o in una donna.»
202. Quando si è nello stato di Spirito, si preferisce essere incarnati nel corpo di un uomo o di una donna?
«È di poca importanza per lo Spirito, dal momento che tutto dipende dalle prove che deve subire.»
Gli Spiriti si incarnano come uomini e come donne, perché sono asessuati. Poiché devono progredire in tutto, ognuno dei due sessi, così come ogni posizione sociale, offre loro delle prove e dei doveri particolari e l'occasione per acquisire esperienza. Chi fosse sempre uomo non saprebbe che quello che sanno gli uomini.
«È di poca importanza per lo Spirito, dal momento che tutto dipende dalle prove che deve subire.»
Gli Spiriti si incarnano come uomini e come donne, perché sono asessuati. Poiché devono progredire in tutto, ognuno dei due sessi, così come ogni posizione sociale, offre loro delle prove e dei doveri particolari e l'occasione per acquisire esperienza. Chi fosse sempre uomo non saprebbe che quello che sanno gli uomini.
Parentela e filiazione
203. I genitori trasmettono ai figli una parte della loro anima, oppure
non fanno altro che donare loro la vita animale alla quale una nuova
anima viene più tardi ad aggiungere la vita morale?
«I genitori danno solo la vita animale, perché l'anima è indivisibile. Un padre stupido può avere dei figli intelligenti, e viceversa.»
«I genitori danno solo la vita animale, perché l'anima è indivisibile. Un padre stupido può avere dei figli intelligenti, e viceversa.»
204. Poiché abbiamo avuto molte esistenze, la parentela risale oltre la nostra esistenza attuale?
«Non può essere diversamente. La successione delle esistenze fisiche stabilisce fra gli Spiriti dei legami che risalgono alle vostre esistenze precedenti. Da qui molte volte le ragioni della simpatia fra voi e alcuni Spiriti che sembrerebbero estranei.»
«Non può essere diversamente. La successione delle esistenze fisiche stabilisce fra gli Spiriti dei legami che risalgono alle vostre esistenze precedenti. Da qui molte volte le ragioni della simpatia fra voi e alcuni Spiriti che sembrerebbero estranei.»
205. Agli occhi di certe persone, la dottrina della reincarnazione
sembra spezzare i legami familiari, facendoli risalire al di là
dell'esistenza attuale.
«Essa li estende, ma non li distrugge. Essendo la parentela fondata su affetti precedenti, i legami che uniscono i membri di una stessa famiglia sono meno precari. Questa dottrina aumenta, inoltre, i doveri della fraternita, poiché nel vostro vicino, o nel vostro subalterno, può trovarsi uno Spirito che è stato a voi legato da legami di sangue.»
205a. Allora la reincarnazione diminuisce l'importanza che alcuni attribuiscono al loro ceppo generazionale, dal momento che uno può aver avuto per padre uno Spirito appartenuto a tutt'altra razza, o che è vissuto in tutt'altra condizione?
«È vero, ma questa importanza e fondata sull'orgoglio. Ciò che la maggioranza onora nei propri antenati sono i titoli, il rango, la fortuna. Gente simile arrossirebbe per avere avuto come avo un onesto ciabattino e si vanterebbe invece di discendere da un gentiluomo dissoluto. Ma comunque dicano o facciano, non impediranno alle cose di essere quello che sono, perché Dio non ha regolato le leggi della natura sulla loro vanta.»
«Essa li estende, ma non li distrugge. Essendo la parentela fondata su affetti precedenti, i legami che uniscono i membri di una stessa famiglia sono meno precari. Questa dottrina aumenta, inoltre, i doveri della fraternita, poiché nel vostro vicino, o nel vostro subalterno, può trovarsi uno Spirito che è stato a voi legato da legami di sangue.»
205a. Allora la reincarnazione diminuisce l'importanza che alcuni attribuiscono al loro ceppo generazionale, dal momento che uno può aver avuto per padre uno Spirito appartenuto a tutt'altra razza, o che è vissuto in tutt'altra condizione?
«È vero, ma questa importanza e fondata sull'orgoglio. Ciò che la maggioranza onora nei propri antenati sono i titoli, il rango, la fortuna. Gente simile arrossirebbe per avere avuto come avo un onesto ciabattino e si vanterebbe invece di discendere da un gentiluomo dissoluto. Ma comunque dicano o facciano, non impediranno alle cose di essere quello che sono, perché Dio non ha regolato le leggi della natura sulla loro vanta.»
206. Per il fatto che non ci sia legame di filiazione fra gli Spiriti
dei discendenti di una stessa famiglia, si deduce che il culto degli
antenati sia cosa ridicola?
«Assolutamente no, perché si deve essere orgogliosi di appartenere a una famiglia nella quale si sono incarnati Spiriti elevati. Sebbene gli Spiriti non procedano gli uni dagli altri, non provano meno affetto per quelli che sono legati a loro da rapporti familiari, perché questi Spiriti sono sovente attirati in una famiglia piuttosto che in un'altra per motivi di simpatia o da legami precedenti. Però state pur certi che gli Spiriti dei vostri antenati non si sentono affatto onorati dal culto che rendete loro per orgoglio. Il loro merito si riflette su di voi solo nella misura in cui voi vi sforzate di seguire i buoni esempi che essi vi hanno dato, ed è solo allora che il vostro ricordo può esser loro non solo gradito ma persino utile.»
«Assolutamente no, perché si deve essere orgogliosi di appartenere a una famiglia nella quale si sono incarnati Spiriti elevati. Sebbene gli Spiriti non procedano gli uni dagli altri, non provano meno affetto per quelli che sono legati a loro da rapporti familiari, perché questi Spiriti sono sovente attirati in una famiglia piuttosto che in un'altra per motivi di simpatia o da legami precedenti. Però state pur certi che gli Spiriti dei vostri antenati non si sentono affatto onorati dal culto che rendete loro per orgoglio. Il loro merito si riflette su di voi solo nella misura in cui voi vi sforzate di seguire i buoni esempi che essi vi hanno dato, ed è solo allora che il vostro ricordo può esser loro non solo gradito ma persino utile.»
Somiglianze fisiche e morali
207. In molti casi i genitori trasmettono ai figli una somiglianza fisica. Trasmettono loro anche una somiglianza morale?
«No, perché essi sono anime o Spiriti diversi. Il corpo procede dal corpo, ma lo Spirito non procede dallo Spirito. Fra i discendenti di una famiglia, c'è solo consanguineità.»
207a. Da dove vengono le somiglianze morali esistenti a volte fra genitori e figli?
«Dal fatto che sono Spiriti simpatici attirati dalla somiglianza delle loro tendenze.»
«No, perché essi sono anime o Spiriti diversi. Il corpo procede dal corpo, ma lo Spirito non procede dallo Spirito. Fra i discendenti di una famiglia, c'è solo consanguineità.»
207a. Da dove vengono le somiglianze morali esistenti a volte fra genitori e figli?
«Dal fatto che sono Spiriti simpatici attirati dalla somiglianza delle loro tendenze.»
208. Lo Spirito dei genitori non ha influenza su quello dei figli dopo la loro nascita?
«Ce n'e una molto grande. Come abbiamo già detto, gli Spiriti devono concorrere reciprocamente al progresso. Dunque lo Spirito dei genitori ha per missione lo sviluppo del progresso dei loro figli attraverso l'educazione. Per lui e un compito: se vi viene meno, è colpevole.»
«Ce n'e una molto grande. Come abbiamo già detto, gli Spiriti devono concorrere reciprocamente al progresso. Dunque lo Spirito dei genitori ha per missione lo sviluppo del progresso dei loro figli attraverso l'educazione. Per lui e un compito: se vi viene meno, è colpevole.»
209. Perché dei genitori buoni e virtuosi danno vita a figli di natura
perversa? In altre parole, perché le buone qualità dei genitori non
sempre attirano, per simpatia, uno Spirito buono affinché si incarni nel
loro bambino?
«Uno Spirito cattivo può chiedere dei buoni genitori, nella speranza che i loro consigli lo guidino su una strada migliore. Sovente Dio lo affida proprio a loro.»
«Uno Spirito cattivo può chiedere dei buoni genitori, nella speranza che i loro consigli lo guidino su una strada migliore. Sovente Dio lo affida proprio a loro.»
210. Possono i genitori, con i loro pensieri e le loro preghiere,
attirare nel corpo del bambino uno Spirito buono piuttosto che uno
Spirito inferiore?
«No. Ma possono migliorare lo Spirito del bambino a cui hanno dato la vita e che è stato loro affidato: e un loro dovere. I figli cattivi costituiscono una prova per i genitori.»
«No. Ma possono migliorare lo Spirito del bambino a cui hanno dato la vita e che è stato loro affidato: e un loro dovere. I figli cattivi costituiscono una prova per i genitori.»
211. Da dove viene la somiglianza di carattere sovente esistenti tra fratelli, soprattutto fra gemelli?
«Viene dall'essere Spiriti simpatici che si avvicinano per somiglianza di sentimenti e che sono felici di trovarsi insieme.»
«Viene dall'essere Spiriti simpatici che si avvicinano per somiglianza di sentimenti e che sono felici di trovarsi insieme.»
212. Nei fratelli siamesi, i cui corpi sono uniti e hanno certi organi in comune, si hanno due Spiriti, ossia due anime?
«Sì. Ma la somiglianza fra le due anime è tale che sovente ai vostri occhi non ne appare che una sola.»
«Sì. Ma la somiglianza fra le due anime è tale che sovente ai vostri occhi non ne appare che una sola.»
213. Poiché gli Spiriti s'incarnano nei gemelli per simpatia, da dove viene l'avversione che a volte si nota fra di loro?
«Non è una regola quella secondo cui i gemelli hanno solo Spiriti simpatici. Spiriti cattivi potrebbero voler lottare insieme sulla scena della vita.»
«Non è una regola quella secondo cui i gemelli hanno solo Spiriti simpatici. Spiriti cattivi potrebbero voler lottare insieme sulla scena della vita.»
214. Che pensare della storia per cui ci sarebbero bambini che già tirano calci nel grembo materno?
«È una metafora! Per dimostrare che il loro odio era già radicato, lo si fa risalire a prima della loro nascita. Generalmente voi non tenete sufficientemente conto delle figure poetiche.»
«È una metafora! Per dimostrare che il loro odio era già radicato, lo si fa risalire a prima della loro nascita. Generalmente voi non tenete sufficientemente conto delle figure poetiche.»
215. Da dove viene il carattere distintivo che si nota in ogni popolo?
«Anche gli Spiriti hanno famiglie formate per affinità delle loro tendenze, più o meno purificate, secondo il grado di elevatezza. Ebbene! Un popolo è una grande famiglia in cui si uniscono gli Spiriti tra loro simpatici. La tendenza che i membri di queste famiglie hanno a unirsi sta all'origine della somiglianza che esiste nel carattere distintivo di ogni popolo. Credete che degli Spiriti buoni e umani cercherebbero un popolo barbaro e ignorante? No. Gli Spiriti simpatizzano con le masse come simpatizzano con gli individui. Là si trovano nel loro ambiente.»
«Anche gli Spiriti hanno famiglie formate per affinità delle loro tendenze, più o meno purificate, secondo il grado di elevatezza. Ebbene! Un popolo è una grande famiglia in cui si uniscono gli Spiriti tra loro simpatici. La tendenza che i membri di queste famiglie hanno a unirsi sta all'origine della somiglianza che esiste nel carattere distintivo di ogni popolo. Credete che degli Spiriti buoni e umani cercherebbero un popolo barbaro e ignorante? No. Gli Spiriti simpatizzano con le masse come simpatizzano con gli individui. Là si trovano nel loro ambiente.»
216. L'uomo conserva, nelle sue nuove esistenze, tracce del carattere morale delle sue esistenze precedenti?
«Sì, può succedere. Ma migliorando cambia. la sua posizione nella società può anche non essere più la stessa. Se da padrone diventa subalterno, i suoi gusti saranno del tutto diversi e voi avrete delle difficolta a riconoscerlo. Essendo lo Spirito sempre lo stesso nelle varie reincarnazioni, le sue manifestazioni possono avere, dall'una all'altra, certe analogie, sebbene modificate dalle abitudini della sua nuova condizione, fintantoché un notevole miglioramento non ne abbia cambiato completamente il carattere. Infatti, da orgoglioso e cattivo può diventare umile e umano se si è pentito.»
«Sì, può succedere. Ma migliorando cambia. la sua posizione nella società può anche non essere più la stessa. Se da padrone diventa subalterno, i suoi gusti saranno del tutto diversi e voi avrete delle difficolta a riconoscerlo. Essendo lo Spirito sempre lo stesso nelle varie reincarnazioni, le sue manifestazioni possono avere, dall'una all'altra, certe analogie, sebbene modificate dalle abitudini della sua nuova condizione, fintantoché un notevole miglioramento non ne abbia cambiato completamente il carattere. Infatti, da orgoglioso e cattivo può diventare umile e umano se si è pentito.»
217. L'uomo, nelle sue varie incarnazioni, conserva tracce del tipo fisico delle esistenze precedenti?
«Il corpo viene distrutto, e il nuovo non ha nessun rapporto con il precedente. Comunque lo Spirito si riflette sul corpo. Certo il corpo non è che materia. Malgrado ciò, esso e modellato sulle capacita dello Spirito, che gli imprime un certo carattere, soprattutto al volto, ed e con ragione che gli occhi sono stati designati come lo specchio dell'anima. Vale a dire che il volto in modo particolare riflette l'anima, cosicché anche una persona molto brutta ha qualcosa che piace quando essa è l'involucro di uno Spirito buono, saggio, umano. Mentre ci sono dei volti molto belli che non suscitano nessuna emozione, per i quali si prova anzi repulsione. Voi potreste credere che solo i corpi ben fatti siano l'involucro degli Spiriti più elevati, mentre incontrate tutti i giorni uomini dabbene sotto aspetti deformi. Senza avere una somiglianza pronunciata, le affinità dei gusti e delle tendenze possono dunque dare quel che si dice un'aria di famiglia.»
Non avendo il corpo che riveste l'anima in una nuova reincarnazione nessun rapporto necessario con quello che essa ha lasciato — poiché può ottenerlo da tutt'altra fonte —, sarebbe assurdo dedurre una successione di esistenze da una somiglianza che è solo fortuita. Ciononostante le qualità dello Spirito modificano sovente gli organi che servono alle loro manifestazioni e imprimono sul volto, e anche all'insieme dei modi, un carattere particolare. È così che sotto l'involucro più umile si può trovare l'espressione della grandezza e della dignità, mentre sotto l'abito del gran signore si vede a volte quella della bassezza e dell'ignominia. Certe persone, uscite dalla posizione più infima prendono agevolmente le abitudini e le maniere del gran mondo, sembrano ritrovarsi nel loro elemento, mentre altre, malgrado la loro nascita e la loro educazione, si trovano sempre in imbarazzo. Come spiega re questo fatto se non come un riflesso di quello che in precedenza è stato lo Spirito?
«Il corpo viene distrutto, e il nuovo non ha nessun rapporto con il precedente. Comunque lo Spirito si riflette sul corpo. Certo il corpo non è che materia. Malgrado ciò, esso e modellato sulle capacita dello Spirito, che gli imprime un certo carattere, soprattutto al volto, ed e con ragione che gli occhi sono stati designati come lo specchio dell'anima. Vale a dire che il volto in modo particolare riflette l'anima, cosicché anche una persona molto brutta ha qualcosa che piace quando essa è l'involucro di uno Spirito buono, saggio, umano. Mentre ci sono dei volti molto belli che non suscitano nessuna emozione, per i quali si prova anzi repulsione. Voi potreste credere che solo i corpi ben fatti siano l'involucro degli Spiriti più elevati, mentre incontrate tutti i giorni uomini dabbene sotto aspetti deformi. Senza avere una somiglianza pronunciata, le affinità dei gusti e delle tendenze possono dunque dare quel che si dice un'aria di famiglia.»
Non avendo il corpo che riveste l'anima in una nuova reincarnazione nessun rapporto necessario con quello che essa ha lasciato — poiché può ottenerlo da tutt'altra fonte —, sarebbe assurdo dedurre una successione di esistenze da una somiglianza che è solo fortuita. Ciononostante le qualità dello Spirito modificano sovente gli organi che servono alle loro manifestazioni e imprimono sul volto, e anche all'insieme dei modi, un carattere particolare. È così che sotto l'involucro più umile si può trovare l'espressione della grandezza e della dignità, mentre sotto l'abito del gran signore si vede a volte quella della bassezza e dell'ignominia. Certe persone, uscite dalla posizione più infima prendono agevolmente le abitudini e le maniere del gran mondo, sembrano ritrovarsi nel loro elemento, mentre altre, malgrado la loro nascita e la loro educazione, si trovano sempre in imbarazzo. Come spiega re questo fatto se non come un riflesso di quello che in precedenza è stato lo Spirito?
Idee innate
218. Lo Spirito incarnato non conserva alcuna traccia delle percezioni
che ha avuto nelle esistenze precedenti e delle conoscenze che ha
acquisito?
«Gli rimane un vago ricordo che gli da ciò che va sotto il nome di idee innate.»
218a. La teoria delle idee innate non è dunque una chimera?
«No. Le conoscenze acquisite in ogni esistenza non si perdono. Lo Spirito, libero dalla materia, se ne ricorda sempre. Durante l'incarnazione, può dimenticarle in parte, momentaneamente, ma l'intuizione che gliene resta contribuisce al suo avanzamento. Senza ciò dovrebbe ricominciare sempre daccapo. A ogni nuova esistenza, lo Spirito prende il suo punto di partenza da quello in cui era rimasto nella sua precedente esistenza.»
218b. Deve allora esserci una grande connessione fra due esistenze consecutive?
«Non sempre così grande come si potrebbe credere, perché le situazioni sono sovente molto differenti e, nell'intervallo, lo Spirito potrebbe essere progredito.» (Vedere n. 216 di quest'opera)
«Gli rimane un vago ricordo che gli da ciò che va sotto il nome di idee innate.»
218a. La teoria delle idee innate non è dunque una chimera?
«No. Le conoscenze acquisite in ogni esistenza non si perdono. Lo Spirito, libero dalla materia, se ne ricorda sempre. Durante l'incarnazione, può dimenticarle in parte, momentaneamente, ma l'intuizione che gliene resta contribuisce al suo avanzamento. Senza ciò dovrebbe ricominciare sempre daccapo. A ogni nuova esistenza, lo Spirito prende il suo punto di partenza da quello in cui era rimasto nella sua precedente esistenza.»
218b. Deve allora esserci una grande connessione fra due esistenze consecutive?
«Non sempre così grande come si potrebbe credere, perché le situazioni sono sovente molto differenti e, nell'intervallo, lo Spirito potrebbe essere progredito.» (Vedere n. 216 di quest'opera)
219. Qual è l'origine delle facoltà straordinarie degli individui che,
senza studi precedenti, sembrano avere l'intuizione di certe conoscenze,
come le lingue, il calcolo ecc.?
«Ricordi del passato, progresso anteriore dell'anima, ma di cui lo Spirito stesso non ha coscienza. Da dove volete che vengano? Il corpo cambia, ma lo Spirito no, benché cambi veste.»
«Ricordi del passato, progresso anteriore dell'anima, ma di cui lo Spirito stesso non ha coscienza. Da dove volete che vengano? Il corpo cambia, ma lo Spirito no, benché cambi veste.»
220. Cambiando il corpo, si possono perdere certe facoltà intellettuali, non avere più, per esempio, il gusto per le arti?
«Sì, se questa intelligenza è stata sprecata o nel caso se ne sia fatto un cattivo uso. Una facoltà può, inoltre, rimanere assopita per tutta una esistenza, perché lo Spirito vuole esercitarne un'altra che non è in relazione. Allora questa facoltà rimane allo stato latente per riapparire in seguito.»
«Sì, se questa intelligenza è stata sprecata o nel caso se ne sia fatto un cattivo uso. Una facoltà può, inoltre, rimanere assopita per tutta una esistenza, perché lo Spirito vuole esercitarne un'altra che non è in relazione. Allora questa facoltà rimane allo stato latente per riapparire in seguito.»
221. È a un ricordo retrospettivo che l'uomo deve, anche allo stato
primitivo, il sentimento istintivo dell’esistenza di Dio e il
presentimento della vita futura?
«È il ricordo che ha conservato di ciò che sapeva come Spirito prima di reincarnarsi, ma l'orgoglio soffoca sovente questo sentimento.»
221a. È a questo stesso ricordo che sono dovute certe credenze relative alla Dottrina Spiritista e che si ritrovano presso tutti i popoli?
«Questa Dottrina è antica come il mondo. È per questa ragione che la ritroviamo dappertutto ed è anche la prova che è vera. Lo Spirito incarnato, conservando l'intuizione del suo stato di Spirito, ha la coscienza istintiva del mondo invisibile, ma sovente essa viene falsata dai pregiudizi, e l'ignoranza vi mescola la superstizione.»
«È il ricordo che ha conservato di ciò che sapeva come Spirito prima di reincarnarsi, ma l'orgoglio soffoca sovente questo sentimento.»
221a. È a questo stesso ricordo che sono dovute certe credenze relative alla Dottrina Spiritista e che si ritrovano presso tutti i popoli?
«Questa Dottrina è antica come il mondo. È per questa ragione che la ritroviamo dappertutto ed è anche la prova che è vera. Lo Spirito incarnato, conservando l'intuizione del suo stato di Spirito, ha la coscienza istintiva del mondo invisibile, ma sovente essa viene falsata dai pregiudizi, e l'ignoranza vi mescola la superstizione.»